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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Piazza Sant'Antonio "musicale", da Londra arriva il progetto da sogno

Un'idea nata dalla mente del 47enne triestino Matteo Cainer, che celebra la Bora e la storia della musica diventando virale sul web in poche ore. L'esperienza in prestigiosi studi di architettura tra New York, Milano e Vienna. Un sogno o una possibile realtà?

Le raffiche di Bora al servizio della storia della musica ed un incrocio di passerelle che si fondono con il verde e l’acqua, il tutto supportato dall’esperienza acquisita lavorando in alcuni dei più grandi studi di architettura del mondo. Sono questi in sintesi gli elementi che accompagnano il suggestivo progetto di riqualificazione di piazza Sant’Antonio realizzato dal triestino Matteo Cainer, titolare dell’omonimo studio di progettazione fondato a Londra nel 2011 e presentato alla III edizione della Biennale di Pisa.

Londra chiama Trieste

Quello che a prima vista rappresenta con ogni probabilità il progetto più affascinante ideato fino ad oggi per la riqualificazione dell’agora del borgo Teresiano, una volta finita l’esposizione in riva all’Arno, è stato pubblicato dall’architetto 47enne e in poche ore è diventato “virale”. “Il progetto nasce circa un anno fa – ha raccontato Matteo raggiunto telefonicamente da Trieste Prima – e l’avevo realizzato durante il periodo in cui il dibattito sulla piazza a Trieste era molto acceso. Tuttavia non l’avevo mai presentato perché non era stato interamente completato”. Matteo quindi fa passare del tempo e pensa di presentarlo all’ombra della Torre.

La Biennale a Pisa: "Tempo d'acqua"

“Il titolo dell’esposizione era Tempo d’acqua – ancora Cainer – e allora ho rimesso mano al tutto cercando di fargli prendere una carica in più, data in questo caso dal mare. Dopo la Biennale era già apparso su alcune riviste online di architettura ma alla fine ho deciso di postarlo sulla pagina dello studio, rimanendo sorpreso della risposta eccezionale ottenuta”.

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Il progetto diventa "virale" in poche ore

In poche ore “Sant’Antonio musicale”, che nel nome si rifà “ai grandi musicisti ai quali sono dedicate tutte le vie attorno alla piazza”, ha raggiunto le 205 condivisioni e gli oltre 130 commenti, risvegliando nei triestini la discussione sul futuro dello spazio. “L’approccio verso quest’area e sull’utilizzo dell’elemento Bora per riuscire a produrre della musica piacevole da ascoltare mi giunge dall’esperienza lavorativa maturata in prestigiosi studi di architettura tra gli Stati Uniti, l’Austria e Milano, oltre che a Parigi”.

New York, Vienna, Parigi: il curriculum di Matteo

Matteo infatti ha prestato la sua visione per cinque anni all’interno dello studio di Peter Eisenman a New York, per poi lavorare con CoopHimmelb(l)au a Vienna, assumere il ruolo di Assistant Director per l’edizione del 2004 della Biennale di Venezia, curatore della Biennale di Architettura di Londra 2006 e infine progettare per Arata Isozaki Associati a Milano. “Ho sempre girato il mondo – racconta Matteo –. Sono nato a Calgary e poi ho vissuto un po’ dappertutto perché con i miei genitori, che vivono ancora a Trieste, abbiamo sempre viaggiato tanto. Il legame con la città è quindi molto forte”.

Sant'Antonio musicale

L’elemento di suggestione particolarmente accattivante all’interno del progetto è rappresentato dal suono, che andrebbe a creare una dimensione trasognante, fatta di partiture a “refolo” e curiose espressioni di sorpresa da parte dei turisti, ma soprattutto dei triestini. “Potrebbe ricordare l’organo di Zara – ha concluso Matteo – anche se la storia della piazza e i nomi delle vie tutt’attorno sono gli elementi da cui è nata l’idea”. 

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Il fascino che il progetto porta con sé è indiscutibile e dimostra, senza voler mancare di rispetto a nessuno, una capacità di unire il sogno del presente all'importanza del passato che non si era ancora manifestata, se non grazie all’evidente e scenografica bellezza del progetto di Cainer. “Se il Comune mi ha chiesto qualcosa? No – chiarisce il 47enne che già domani sarà di nuovo a Trieste – anche per il fatto che non c’era nessuna richiesta da parte mia e questo rimane per il momento una proposta personale”. Capace però di far sognare tutti, magari anche il sindaco e l’assessore ai Lavori Pubblici. 

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