rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Giardino

Orchidee phalaenopsis, come curarle per una fioritura perfetta

Le orchidee phalaenopsis sono originarie dell’Asia e sono tipiche delle zone calde e umide. La loro particolarità è che crescono attaccate alla corteccia degli alberi e il loro meraviglioso fiore ricorda una farfalla dalle ali spiegate. Ecco come curarle

Le orchidee phalaenopsis sono delle piante (le Orchidacee) il cui meraviglioso fiore (orchidee) ricorda una farfalla dalle ali spiegate. Curarle non è difficile, ma bisogna seguire alcuni piccoli accorgimenti per garantire al fiore il mantenimento dei suoi colori brillanti ed eleganti. Ecco i segreti per la loro cura.

Origini

Questo genere di orchidee sono originarie dell’Asia e sono tipiche delle zone calde e umide. La loro particolarità è che crescono attaccate alla corteccia degli alberi. Le radici, infatti, sono tutte aeree, quindi questa pianta non ha bisogno di terra per crescere. I loro fiori hanno spesso grandi dimensioni e una lunga fioritura. Inoltre, è una pianta monopoidale, ovvero si sviluppa su un unico piede vegetativo.

Quale comprare?

In commercio esistono tanti tipi diversi di phalaenopsis che differiscono per il colore dei loro fiori: bianchi, rosa, gialli, arancioni, fucsia. Quando compriamo un’orchidea accertiamoci dello stato di salute delle radici. Le radici devono essere sode, piene, dal colore verde intenso. Anche le foglie devono essere sode e dal colore verde brillante, ma soprattutto devono tendere verso l’alto. È sconsigliato l’acquisto di orchidee con le foglie che tendono verso il basso. Suggeriamo di acquistare un’orchidea con tanti boccioli ancora chiusi, in modo tale da potere godere della fioritura per tanto tempo.

Quale vaso scegliere?

Per chi è alle prime armi consigliamo i vasi trasparenti, ma solo per praticità. Il vantaggio è che possiamo verificare facilmente lo stato di salute delle radici e il loro bisogno di acqua. La grandezza del vaso deve essere commisurata alla dimensione della pianta, in ogni caso per favorire una generosa fioritura è meglio scegliere vasi piccoli.

Quale terriccio utilizzare? 

Come già detto, le orchidee hanno radici aeree, quindi non vanno mai messe nel classico terriccio per piante. Il substrato ideale per le orchidee è la corteccia d’albero sminuzzata, detta anche bark. In molti casi per aumentare l’umidità del vaso si aggiunge anche un po’ di sfagno per piante, che è una sorta di muschio capace di trattenere l’acqua. 

Come innaffiare le orchidee? 

L’errore più frequente nella cura di un’orchidea è senza dubbio un’eccessiva irrigazione. Le orchidee vanno bagnate solo quando sono completamente asciutte, quindi è impossibile dare un’indicazione precisa delle annaffiature mensili. In linea di massima, in inverno potrebbero essere sufficienti 2 annaffiature al mese, in estate, se fa molto caldo, anche una a settimana. L’unico parametro che ci aiuta a capire quando dare l’acqua sono le radici. Se esse appaiono di un colore verde spento e dai riflessi grigio argento, allora significa che bisogna dare l’acqua. Un altro parametro che indica la mancanza d’acqua è il peso del vaso. Se soppesiamo il vaso e ci sembra troppo leggero c’è bisogno di acqua. 

Irrigazione da adattare al terriccio usato

Se il terriccio nel quale coltiviamo l’orchidea è composto da bark e sfagno, annaffiamo l’orchidea come qualsiasi altra pianta, facendo però attenzione a non lasciare residui nel sottovaso. Se invece coltiviamo l’orchidea solo con bark possiamo immergere il vaso per 2/3 nell’acqua e aspettare qualche minuto affinché la pianta si idrati per bene. In ogni caso non si devono mai bagnare i fiori, altrimenti potrebbero appassire. Le foglie possono essere inumidite con dell’acqua, magari aiutandoci con uno spruzzino, facendo però attenzione a non creare ristagni nel nucleo vegetativo della pianta. Il consiglio è di tamponare le foglie con panno per asciugare l’acqua in eccesso. 

Quale acqua usare?

L’acqua migliore da usare è quella demineralizzata (del ferro da stiro), ma se ogni tanto usiamo l’acqua del rubinetto non faremo danni. L’unica accortezza da avere con l’acqua è che non sia troppo fredda, quindi, se occorre, scaldiamola qualche secondo al microonde (intorno ai 35 gradi).

Il concime

Dare il concime alle orchidee è essenziale per garantire la crescita della pianta e abbondanti fioriture. In commercio ne esistono tantissimi, specifici per le orchidee. Tutti differiscono nella somministrazione, quindi è meglio leggere le indicazioni che ogni produttore consiglia del proprio prodotto. In linea di massima è meglio concimare l’orchidea tutto l’anno, ma sospendere quando la pianta è in fiore. 

La fioritura

Se la pianta è stata curata e concimata ci regalerà due volte l’anno (in autunno e primavera) una fioritura che durerà un paio di mesi. I fiori non vanno mai bagnati. Una volta caduto l’ultimo fiore, possiamo decidere se lasciare gli steli o tagliarli. Se decidiamo di lasciarli, i fiori ricresceranno sempre in quegli steli, ma un po’ più piccoli. Se invece decidiamo di tagliarli subito, la pianta quando sarà il momento farà un nuovo stelo e da lì nasceranno i nuovi fiori.

Il luogo ideale per la loro crescita

Le phalaenopsis sono piante che richiedono un posto caldo e luminoso. Il luogo ideale per posizionare un’orchidea è dentro casa davanti una finestra, lontana però dal sole diretto. Le orchidee non amano gli sbalzi di temperatura, quindi se dobbiamo aprire la finestra in inverno, spostiamo la pianta in un angolo riparato. Per favorire l’umidità dell’ambiente possiamo mettere una piccola ciotola d’acqua vicino alla pianta. 

Foglie impolverate?

Se le foglie dell’orchidea sono impolverate, laviamole con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e una goccia di latte. Quella piccola goccia di latte disciolta nell’acqua, renderà le foglie lucide senza residui di calcare. 

Dove acquistarle a Trieste

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Orchidee phalaenopsis, come curarle per una fioritura perfetta

TriestePrima è in caricamento