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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Quando accendere i termosifoni: tutte le date e gli orari città per città

L'autunno è ormai arrivato e il freddo inizia a farsi sentire. Ciascuna località del nostro Paese ha limitazioni specifiche per quanto riguarda l'accensione dei riscaldamenti, definite dalle sei zone climatiche di competenza stabilite per legge

Con l'inizio dell'autunno e il calo delle temperature, chi abita in un condominio si chiede: quando accenderanno i riscaldamenti? Ciascuna località del nostro Paese ha limitazioni specifiche, definite dalle sei zone climatiche di competenza stabilite per legge. L'orario e le date di accensione variano da zona a zona, considerando anche la differenza di clima tra Nord e Sud. Infatti, esistono delle regioni italiane che sono colpite prima dal freddo, motivo per cui è necessario accendere i riscaldamenti in anticipo.

Norme

L'accensione della caldaia condominiale è regolamentata dalla legge 10-1991 che stabilisce quando si può accendere il riscaldamento centralizzato in relazione alla zona climatica dove ricade la propria abitazione. Secondo la norma, al Nord si possono accendere dal 15 ottobre, mentre al Sud la data è fissata per il 15 novembre.

Nella tabella che segue ecco tutte le date di accensione e la durata oraria in base alle diverse zone climatiche:

ZONA CLIMATICA

PERIODO D’ACCENSIONE DEL RISCALDAMENTO CONDOMINIALE

ORARIO IN CUI IL RISCALDAMENTO CONDOMINIALE PUO’ ESSERE ACCESO

Zona F (Zona Alpina)

Non ci sono limitazioni

Non ci sono limitazioni

Zona E (Zona Padana)

Dal 15 Ottobre al 14 Aprile

14 ore al giorno

Zona D (Zona Appenninica)

Dal 1 Novembre al 14 Aprile

12 ore al giorno

Zona C (Zona Adriatica Settentrionale)

Dal 15 Novembre al 31 Marzo

10 ore al giorno

Zona B (Zona Tirrenica)

 Dal 1 Dicembre al 31 Marzo

8 ore al giorno

Zona A (Zona Sud-Orientale e delle Isole)

Da 1 Dicembre al 15 Marzo

6 ore al giorno

Date e orari di accensione città per città

Zona climatica A

Dal 1 dicembre al 15 marzo, per 6 ore giornaliere (Comuni di Lampedusa e Linosa; Porto Empedocle).

Zona climatica B

Dal 1 dicembre al 31 marzo, per 8 ore ogni giorno (Agrigento; Catania; Crotone; Messina; Palermo; Reggio Calabria; Siracusa; Trapani).

Zona climatica C

Dal 15 novembre al 31 marzo, per 10 ore giornaliere (province di Imperia; Latina; Bari; Benevento; Brindisi; Cagliari; Caserta; Catanzaro; Cosenza; Lecce; Napoli; Oristano; Ragusa; Salerno; Sassari; Taranto).

Zona climatica D

Dal 1 novembre al 14 aprile, per 12 ore al giorno (Genova; La Spezia; Savona; Forlì; Ancona; Ascoli Piceno; Firenze; Grosseto; Livorno; Lucca; Macerata; Massa C.; Pesaro; Pisa; Pistoia; Prato; Roma; Siena; Terni; Viterbo; Avellino; Caltanissetta; Chieti; Foggia; Isernia; Matera; Nuoro; Pescara; Teramo; Vibo Valentia).

Zona climatica E

Dal 15 ottobre al 15 aprile per 14 ore nell’arco di una giornata (province di Alessandria; Aosta; Asti; Bergamo; Biella; Brescia; Como; Cremona; Lecco; Lodi; Milano; Novara; Padova; Pavia; Sondrio; Torino; Varese; Verbania; Vercelli; Bologna; Bolzano; Ferrara; Gorizia; Modena; Parma; Piacenza; Pordenone; Ravenna; Reggio Emilia; Rimini; Rovigo; Treviso; Trieste; Udine; Venezia; Verona; Vicenza; Arezzo; Perugia; Frosinone; Rieti; Campobasso; Enna; L’Aquila e Potenza).

Zona climatica F

Non ci sono limitazioni di tempo né orario (province di Cuneo, Belluno e Trento).

Mai più di 20 gradi

Secondo quanto previsto dalla legge, non è possibile superare i 20 gradi centigradi. Ci sono due gradi di tolleranza per abitazioni, scuole e uffici. Scende invece fino a 18 gradi il limite per gli edifici adibiti ad attività artigianali e industriali. Si tratta di limiti di temperatura ritenuti adeguati per svolgere al meglio le attività lavorative e per la vita quotidiana. Il superamento dei limiti non è dannoso soltanto perché non si rispetta la legge, ma fa aumentare la spesa economica, oltre a danneggiare l'ambiente con l'inquinamento.

Differenza tra riscaldamento autonomo e centralizzato

Quale dei due conviene? Fino a qualche anno fa le differenze erano minime, ma al momento si risparmia con il riscaldamento autonomo in quanto è migliorata l’efficienza energetica di impianti ed è aumentata l’installazione degli impianti per energie rinnovabili. Ma con la riforma del 2012 è possibile passare al riscaldamento autonomo anche in un condominio, un'opportunità per le case di nuova costruzione per cui è possibile fruire dei bonus fiscali sulla riqualificazione energetica. Ovviamente, il riscaldamento autonomo permette di regolarlo in base alle proprie abitudini e mette al riparo da eventuali somme ulteriori da pagare in caso di condomini che non adempiono alla propria quota.

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