Monfalcone, esclusi 60 bambini da scuola
Fissato il tetto del 45 per cento di stranieri. I sindacati protestano e la polemica s'infiamma. Cosa dice la legge
La sindaca di Monfalcone Anna Cisint ha stabilito il tetto del 45 per cento di stranieri per le classi della scuola materna. Questa è la notizia riportata in questi giorni e che ha fatto scalpore. Il risultato di questa operazione è rappresentato dall'esclusione di 60 bambini, con pieni e pari diritti. La decisione è stata presa, come riporta Il Friuli, nei confronti di due scuole, l'Ezio Giacich e il Randaccio.
Le reazioni
Immediate le reazioni dei sindacati scuola. “Le classi sono costituite dall’autonomia delle scuole che le compongono evitando la creazione di “classi-ghetto” – ha commentato Giulio Previti, segretario regionale UIL scuola -. Le quote non sono di per sé negative, purché non siano prescrittive ma propositive e lascino all’autonomia della comunità scolastica le scelte veramente utili all’integrazione”. Per alcuni sindacati ci sono gli estremi per un esposto al Garante dei Minori e all'Ufficio per la tutela dei minori a livello nazionale.
Cosa dice la Costituzione
La Costituzione italiana stabilisce, in base all'articolo 34 che "la scuola è aperta a tutti" e che lo Stato debba fornire obbligatoriamente l'istruzione a tutti, senza vincoli.
I bambini trasferiti
La polemica vede poi da parte dell'amministrazione una sorta di passo indietro, annunciando che i bambini esclusi saranno trasferiti ad altri istituti, se non fosse che al momento, come riporta sempre Il Friuli, nessuno ha ancora risposto alla sindaca di Monfalcone.
Non è la prima decisione clamorosa della Cisint. Ad aprile aveva tuonato contro il centro islamico e le sue funzioni.
Non resta che aspettare gli aggiornamenti.