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Cronaca

Wwf sfrattato da Miramare, parere unanime: «Una decisione incompresibile»

Reazioni unanimi di incredulità e disaccordo nei confronti della richiesta di sfratto della Soprintendenza alla Riserva Marina. Conferenza stampa affollatissima a cui hanno partecipato moltissimi esponenti politici e dell'amministrazione nonché delle istituzioni scientifiche cittadini. Cosolini: «Avviata una richiesta di incontro al Ministero dei Beni Culturali»

Un atto inaccettabile, una decisione incomprensbile, queste le reazioni che emergono da subito nella conferenza stampa di stamattina, in merito alla richiesta di sfratto della Soprintendenza nei confronti della Riserva Marina. Una conferenza stampa affollata, a cui hanno partecipato consiglieri, amministratori ed esponenti di molte forze politiche in Regione, Provincia, Comune di Trieste, Duino e San Dorligo della Valle, nonché rappresentanti di istituzioni scientifiche cittadine quali l'OGS, l'Immaginario scientifico, i Musei Civici Scientifici di Trieste, del Centro Didattico Naturalistico di Basovizza e di associazioni attive sul territorio come Italia Nostra, Ecothema, Curiosi di Natura.

Ha aperto la conferenza stampa il Direttore della Riserva, Maurizio Spoto, che ha voluto ricordare come «in tutta Italia Ministero dei Beni Culturali e Ministero dell'Ambiente collaborino per una valorizzazione congiunta del patrimonio culturale e ambientale, e tanto piu questo dovrebbe avvenire a Miramare, dove mare e promontorio sono un'unità inscindibile e dove divisioni e piccoli imperi chiusi non contribuiscono certo alla sua valorizzazione». «Il nostro intento - ha rimarcato Spoto - è quindi di aprire non una guerra ma una trattativa».

Gli ha fatto eco il delegato regionale del WWF Alessandro Giadrossi, ricordando come negli ultimi anni siano stati fatti tutti i tentativi possibili per arrivare ad una soluzione diplomatica della questione e che se si è giunti al punto di dover fare una denuncia pubblica è perchè, a fronte della disponibilità al dialogo del WWF, ci si è trovati di fronte ad un vero e proprio muro di silenzio da parte della Soprintendenza. Un muro che risulta incomprensibile a tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda, compresa la Provincia di Trieste: «La nostra - ha dichiarato l'assessore provinciale Vittorio Zollia - è una presenza doverosa perché da tanti anni la Provincia sostiene la Riserva e ne ha potuto apprezzare le capacità e competenze nell'educazione ambientale. Esprimiamo dunque tutta la nostra solidarietà all'Area Marina e faremo tutto il possibile per intervenire sui due Ministeri e arrivare ad una soluzione».

Dello stesso avviso il Comune di Trieste che, per bocca dell'assessore all'ambiente Umberto Laureni intervenuto alla conferenza, pretende chiarezza dalla Soprintendenza: «Non si puo capovolgere una precedente decisione - ha dichiarato l'assessore - senza disponibilità a discutere e trattare». A rincarare la dose ci ha pensato il primo cittadino di Trieste Roberto Cosolini che ha ribadito «l'assoluta vicinanza e solidarietà del Comune al WWF in questa spiacevole situazione» e ha annunciato di aver già avviato una richiesta di incontro al Ministero dei Beni Culturali.

Le parole più dure le ha riservate per il direttore del Polo museale di Miramare il quale, ha detto il sindaco, «ha ormai dimostrato di aver perso il senso di qualsiasi rapporto con la comunità. Ricordo che i beni dello Stato lo sono in quanto beni della comunità e non possono essere amministrati in modo unilaterale». «Il confronto col ministro - ha aggiunto Cosolini - deve affrontare il problema della Riserva ma deve risolvere la questione di Miramare in generale, perché questo è solo l'ultimo di una serie di episodi inaccettabili». Il sindaco ha infine ribadito la disponibilità della propria amministrazione a collaborare con la Soprintendenza per la valorizzazione del Parco di Miramare rimarcando come «spiace constatare ancora una volta come da parte dell'arch. Caburlotto questo atteggiamento di collaborazione sia completamente assente».

A chiusura degli interventi, il direttore della sezione di Oceanografia dell'OGS, Paola Del Negro, ha ricordato come la prima stazione di biologia stabilita dall'Università di Vienna a Trieste ebbe sede proprio al Castello di Miramare. «Da sempre quindi - ha detto la Del Negro - una funzione del Parco è stata proprio quella di studio e ricerca. Ricordo inoltre che oggi tutto il sistema di ricerca sul mare a Trieste vede nella Riserva un punto fondamentale di attenzione, monitoraggio e divulgazione. Discutiamo quindi e troviamo una soluzione sul come e dove ma non dimentichiamoci dell'importanza di questo sito per tutto il sistema di ricerca italiano e internazionale».

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