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Cronaca

Acqua, Frattolin (M5S): «Il garante della concorrenza boccia la Regione su proroga concessioni»

«Una previsione che noi del MoVimento 5 Stelle avevamo già energicamente contestato come possibile scappatoia di scadenze imminenti a danno dei comuni che vorrebbero rivedere le loro condizioni di servizio»

Quale ruolo concreto possa avere un’Autorità garante per la concorrenza nel paese dei monopoli non è mai stato chiaro, ma c’è e, spesso, batte un colpo. Purtroppo nessuno si è accorto che lo scorso 15 novembre 2017 tale Autorità ha sollevato le sue pesanti considerazioni in merito alla legge regionale n. 5 del 15 aprile 2016 titolata “Organizzazione delle funzioni relative al servizio idrico integrato e alla gestione integrata dei rifiuti urbani”, soffermandosi in particolare sull’articolo 16, giudicato lesivo della giusta concorrenza. 

L’Autorità punta il dito su quelle compagini societarie partecipate da enti pubblici le quali, attraverso processi di fusione, acquisizione o conferimento, si trasformano in qualcos’altro rispetto al concessionario iniziale. Alle nuove società risultanti, viene prorogata in automatico la durata delle concessioni in essere, riallineandole alla scadenza di quella più lunga, e applicando così a tutte le altre una proroga de facto. 

Una previsione che noi del MoVimento 5 Stelle avevamo già energicamente contestato in discussione della legge regionale, come possibile scappatoia di scadenze imminenti a danno dei comuni che, magari, vorrebbero rivedere le loro condizioni di servizio. Tale vero e proprio stratagemma è stato adottato a piene mani da LTA a seguito della fusione con Sistema Ambiente, per esempio. E qui vien da chiedersi quali differenti pesi estimativi avrebbe potuto avere tale fusione, passata come una meteora sulle teste degli ignari contribuenti, se quanto qui richiamato fosse stato preso alla lettera. 

Questo “giochetto amministrativo” è stato smascherato anche dalla stessa Corte costituzionale, la quale ha «sanzionato l’illegittimità di norme di legge nazionali e regionali introduttive di proroghe automatiche di affidamenti e di meccanismi di rinnovo meramente elusivi delle scadenze in essere, ritenendoli in contrasto con i principi comunitari e nazionali a tutela della concorrenza». Solo in casi eccezionali e imprevedibili – aggiunge l’Autorità Garante – o comunque non diversamente gestibili è ammessa la proroga previa motivazione economica stringente con relativo piano economico teso a dimostrarne l’irrinunciabilità. 

Oltretutto l’Autorità garante pone l’accento non solo sulla proroga delle concessioni in quanto tale, ma anche sulla discutibilità delle delimitazioni territoriali ottimali (ATO) sancite dai nostri amministratori locali che hanno prefigurato per legge, attraverso la fusione di 5 ATO in un unico ATO regionale, una dilatazione delle concessioni che può addirittura arrivare fino al 2045, eludendo così ogni possibile confronto di mercato nel caso dell’affidamento con gara, col risultato di ingabbiare gli enti locali e preparare un succulento piatto a chi, in futuro, avrà le spalle sufficientemente larghe e coperte per prendersi capra e cavoli. 

In conclusione, l’Autorità garante, nella sua segnalazione, invitava la Regione Fvg a rispondere nel termine di 45 giorni dalla ricezione. Essendo venuti a conoscenza solo ora di questi pesanti rilievi sulla norma regionale che la Giunta uscente si è ben guardata dal rendere pubblici, chiediamo a gran voce di conoscere la risposta all'amministrazione regionale.

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