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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca S. Giacomo - Ponziana

Aggredisce e minaccia una famiglia con un coltello

Siamo stati contattati da Marcelo Cifuentes che ha denunciato un cittadino di origine rumena questa mattina in Questura a Trieste. "Ho paura per l'incolumità della mia famiglia. Aveva detto che mi avrebbe ucciso con una pistola". Il fatto sarebbe avvenuto la sera del 22 dicembre

Aggressione e minacce con un coltello nei confronti di una famiglia a Trieste. Questo è quanto denunciato da Marcelo Cifuentes. L’autore del gesto sarebbe un giovane cittadino di origine rumena e Marcelo ha sporto denuncia questa mattina negli uffici della Questura del capoluogo regionale.   

La denuncia

Marcelo ha in mano la denuncia e ce la fa vedere. Un uomo avrebbe tentato, dalle sua parole, “di aggredire mia sorella con un coltello la sera del 22 dicembre. Tempo fa aveva lei mi aveva scritto che lui voleva venire ad uccidermi con una pistola. Ho paura per l’incolumità della mia famiglia e spero che lo prendano presto”.

Marcelo è un ragazzo giovane che studia all’Università degli Studi di Trieste. È nato in Sud America ma da qualche tempo è cittadino italiano. Vive assieme alla sua famiglia nella prima periferia triestina. Nella giornata successiva al fatto di cronaca ha contattato la redazione di TriestePrima per raccontare i dettagli di quello che, sciaguratamente, si sarebbe potuto trasformare in una tragedia.  

I fatti

“Il 22 dicembre verso le 11.30 – racconta Marcelo nella testimonianza raccolta dal vivo - ero a casa a studiare e ho sentito un pianto nel corridoio. Sono andato fuori e ho trovato questo uomo che aveva un coltellino svizzero in mano e mia sorella che stava piangendo. Mia sorella mi ha spinto dietro e mi ha detto che questo uomo mi avrebbe fatto del male. Allora ho chiesto a questo uomo di andarsene via e però lui mi ha detto: “sennò cosa?” mostrandomi il coltello e alzandolo”.

“Siamo riusciti a respingerlo”

Marcelo ha paura e si è rivolto a noi perché vuole che “si sappia in giro”. Dopo i momenti di tensione davanti alla porta di casa, così Marcelo “ho preso un legno che c’è in corridoio e ho tentato di spingerlo. Mia madre sentendo tutto questo casino è uscita e insieme siamo riusciti a respingerlo fino a che è andato via. Poi abbiamo chiamato la Polizia che però è arrivata troppo tardi, perché quando abbiamo chiamato il 112 avevano chiamato quelli di Muggia e non sono riusciti a prenderlo”. Quando le forze dell’ordine sono arrivate in via dell'Istria “abbiamo detto a loro cos’è successo e adesso (27 dicembre ndr) ho fatto la denuncia”. Il giovane denunciato da Marcelo e sua sorella hanno avuto una relazione dalla quale è nata anche una creatura, poco tempo fa.

“Evaso dai domiciliari”

“Sì, questo uomo voleva vedere sua figlia, perché è sua figlia alla fine. Solo che lui, non avendo documenti quando era nata, non l’ha riconosciuta. Lui aveva già precedenti penali: è un ricercato perché ad ottobre era evaso dagli arresti domiciliari. Mia sorella era andata a vivere da lui e mi aveva scritto che lui voleva venire ad uccidermi con una pistola. Io ho chiamato i Carabinieri e il 21 ottobre lui risultava “evaso” da casa sua e non l’hanno più trovato”.

“Paura per la mia famiglia”

La testimonianza poi va avanti. “Mia sorella l’ha contattato per fargli vedere la bambina e adesso è venuto a casa nostra con l’intenzione di vedere la bambina, ma forzatamente. A me fa paura che sia ricercato e che sia venuto a casa nostra, dove c’era mia madre, mia sorella e il mio fratellino. Io ho paura per l’incolumità della nostra vita”.

“Una persona sotto casa”

Marcelo poi pensa che ci sia qualcuno che segua i movimenti della famiglia. “L’altro giorno abbiamo visto una persona alla porta di casa nostra (probabilmente si tratta del portone principale ndr) che stava aspettando e fumando. Io ho paura che sia stato questo uomo, infatti quando sono uscito, non sono riuscito a vedere chi era ma è andato via con la macchina”. Le parole di Marcelo sono dure, di accuse pesanti nei confronti di un giovane cittadino rumeno. Questa mattina si è recato in Questura a Trieste e l’ha denunciato.

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