Al Friuli Venezia Giulia la presidenza della Fondazione Dolomiti Unesco
L'incarico di presidente è stato affidato all'assessore Mariagrazia Santoro. Le Dolomiti fanno parte dei Patrimoni naturali dell'umanità dal 2009. In programma una nuova strategia per la gestione del sito da un punto di vista turistico
L'assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio Mariagrazia Santoro è la nuova presidente della Fondazione Dolomiti Unesco. La nomina è stata formalizzata stamattina a Cortina d'Ampezzo dal consiglio di amministrazione che si è riunito per il rinnovo dei vertici dell'ente.
Santoro, che siede nel cda su delega della presidente Debora Serracchiani in rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia socia della Fondazione, succede a Richard Theiner, assessore all'ambiente, energia e urbanistica della Provincia autonoma di Bolzano. Santoro avrà come vice presidente Mauro Gilmozzi, assessore alle infrastrutture e all'ambiente della Provincia autonoma di Trento. Invariati gli altri componenti del cda: Daniela Larese Filon, presidente della Provincia di Belluno; Franco Mattiussi, assessore alle infrastrutture e grandi opere, viabilità, trasporti, turismo, motorizzazione civile e sicurezza stradale della Provincia di Udine; Federico Caner, assessore al turismo e commercio estero della Regione del Veneto; Claudio Pedrotti, presidente della Provincia di Pordenone.
Nel 2009 l'Unesco ha iscritto le Dolomiti tra i Patrimoni naturali dell'umanità. Si tratta di un bene complesso sia dal punto di vista geografico che amministrativo, composto da nove sistemi e esteso su 142.000 ettari in cinque Province e tre Regioni. Nel 2010 nasce, in accordo con Unesco, la Fondazione, il cui compito è garantire una gestione efficace del bene seriale, favorirne lo sviluppo sostenibile e promuovere la collaborazione tra gli enti territoriali che amministrano il proprio territorio secondo diversi ordinamenti.
Per i prossimi anni la Fondazione si è data una strategia di gestione del sito patrimonio dell'umanità orientata all'incremento turistico attraverso la fruizione delle Dolomiti secondo modelli ecologicamente sostenibili, basati sulla gestione dei flussi e sul potenziamento di una mobilità meno impattante. Dal punto di vista infrastrutturale andrà migliorato il trasporto pubblico, con l'utilizzo di mezzi a basso impatto.