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Cronaca Altura - Cattinara - Campanelle

"Ad Altura non c'è più niente", il futuro del rione passa attraverso la VI Commissione

L'organo presieduto dal presidente Salvatore Porro ha discusso la mozione presentata dal consigliere Roberto De Gioia. "L'area è ormai diventata un dormitorio. Spetta a noi promuovere un po' di vita in periferia, e non ai privati".

"Altura vive una grave situazione di disagio che si è venuta a creare in un rione densamente popolato dove ormai non c'è assolutamente nulla". Le parole sono quelle del consigliere Roberto De Gioia che questa mattina ha presentato una mozione urgente relativa al complesso rionale e che chiede l'impegno del sindaco Dipiazza nei confronti dell'area. 

La mozione

Secondo De Gioia, "nel quartiere aveva funzionato per diversi anni un complesso commerciale che successivamente, causa anche la crisi che ha colpito le attività imprenditoriali nel corso degli anni, vedeva la presenza di un edicola, di una farmacia, di un punto di incontro sociale e delle Cooperative operaie. Con la crisi delle Coop, la stessa proprietà aveva messo in vendita l'immobile che era stato acquisito da un privato che sembra voglia farne una casa di riposo". 

Mozione su Altura-2

Altura in questo caso condivide con altri rioni la nomea di essere non più un rione vivo bensì un vero e proprio dormitorio. "Ormai non c'è praticamente niente, manca addirittura una biglietteria automatica per acquistare il biglietto per il trasporto pubblico" ha continuato De Gioia. "Il privato ad oggi sembra non abbia presentato alcun progetto di recupero, ma ha solamente svuotato l'edificio, occupando i parcheggi in maniera abusiva e tentando addirittura di metterli in vendita, per poi accorgersi della proprietà pubblica degli stalli per le macchine". 

I lavori fermi

"Al momento - secondo De Gioia - i lavori sembrano essere fermi, non ci sono servizi e non nessuna attività. Il privato voleva farne una casa di riposo e ad oggi vorremmo sapere se hanno ancora la stessa intenzione e se ci sono le condizioni per mettere a disposizione questi locali, magari per creare il centro d'incontro tanto atteso, ovvero ulteriori servizi che dovrebbero essere mantenuti in questo rione". 

Il piano regolatore destina quell'area a servizi. "Dovremmo pensare di rapportarci con chi è titolare dell'immobile, anche perché ormai l'area è diventata un dormitorio. Credo che se dessero ai cittadini uno spazio per mantenere viva l'attività sociale allora credo sarebbe veramente determinante sulla vita quotidiana del rione" così ancora De Gioia. Se non ci sono servizi, allora i giovani se ne vanno altrove e rimangono le persone anziane, spesso in solitudine o alle prese con disagi non da poco. "Spetta a noi e non ai privati promuovere un po' di vita in periferia" ha concluso De Gioia. 

La posizione dei partiti

La mozione ha trovato d'accordo le altre forze politiche. Forza Italia con Gabriele Cinquepalmi ha affermato che "la realtà è difficile, soprattutto nel trovare un privato disposto ad investire". Bettio della Lega ha detto di "conoscere bene la situazione. Le Coop all'epoca andavano in pari o addirittura in perdita e anche per questo, al di là del crack, ad un certo punto lì non è rimasto niente". L'esponente della Lega ha anche chiesto a De Gioia se "esiste un qualche escamotage sul quale il Comune può fare forza per modificare le intenzioni del privato". 

Giannini dei 5Stelle ha parlato di "prospettive future, il mio invito è quello di tentare previsioni su cosa succederà in futuro nell'area, l'unico modo per poter ragionare sul da farsi. Non tutto passa attraverso il centro commerciale oppure sull'investimento del privato". Monica Canciani della Lega ha affermato di "aver interpellato la Trieste Trasporti per quanto riguarda la biglietteria automatica nel rione di Altura, ma non si è mosso niente. Speriamo la facciano il prossimo anno". 

Quale futuro?

Il futuro di Altura sarebbe quindi nelle mani di investitori privati, politici triestini e la voce di alcuni cittadini che, malgrado tutto, si interessano ancora alle problematiche del rione dove vivono. In fondo, un atteggiamento che dovrebbe incontrare maggiore partecipazione da parte di tutta la comunità. Sempre che si voglia essere parte attiva e non vivere in un dormitorio. 

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