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Cronaca

Ambiente, parte la raccolta gratuita della legna secca nei parchi comunali

L'autorizzazione alla raccolta di legna secca è legata al Parco Farneto e al Parco di Villa Giulia

Parte la raccolta gratuita della legna secca nei parchi comunali ed a tal proposito il comune informa che: «Saranno pubblicati a partire da domani sul sito della Retecivica del Comune di Trieste (www.retecivica.trieste.it) - nella “home page” e nella sezione “Verde pubblico” - lo schema di domanda per richiedere l'autorizzazione alla raccolta di legna secca, nello specifico all'interno del Parco Farneto (più noto ai triestini come “Boschetto”, n.d.r.) e del Parco di Villa Giulia, nonché tutte le informazioni necessarie e utili in merito (periodo e orari consentiti per la raccolta, modalità tecniche, prescrizioni e divieti, precauzioni ecc.).

E ciò allo scopo di consentire questa attività a tutti i cittadini che ne fossero interessati. Non si tratta, in realtà, di una novità assoluta. L'art. 17 del vigente Regolamento comunale sul Verde già prevede infatti la possibilità per chiunque di effettuare la raccolta e l'asporto di legna secca e/o di alberi schiantati al suolo all'interno dei due parchi in gestione al Servizio Spazi Aperti e Spazi Verdi Pubblici del Municipio, ovvero – come detto - all'interno del Parco Farneto e di quello di Villa Giulia. Il Comune però, come hanno spiegato oggi in una conferenza stampa l'Assessore ai Lavori Pubblici, competente per il Verde pubblico, Elisa Lodi e il dirigente dello stesso Servizio Francesco Panepinto, presente anche il presidente della VI Commissione Salvatore Porro, ha deciso ora di dare un maggior impulso a questa opportunità rispetto al passato, e di quindi di renderla maggiormente nota, in particolare dopo l'avvenuta approvazione da parte della Giunta della gratuità della raccolta andando a escludere le relative, e, va sottolineato, sempre necessarie autorizzazioni dal preesistente obbligo del versamento di una tariffa. Naturalmente – è stato rimarcato - le autorizzazioni saranno concesse esclusivamente per la raccolta di legno a uso familiare e non commerciale.

«Vogliamo in tal modo valorizzare – ha spiegato l'Assessore Lodi – quella che riteniamo essere, specialmente in questo momento, anche una valenza sociale della raccolta del legno che, specie se gratuita - almeno per quanto concerne gli introiti comunali, restando peraltro ancora obbligatorio il bollo statale da 16 Euro per corredare la domanda -, può costituire per molte famiglie che utilizzano questa modalità di riscaldamento una buona occasione di risparmio».

«Inoltre – ha detto ancora la Lodi – la maggior diffusione di questa pratica apporterà una serie di vantaggi per lo stesso Comune: i cittadini, raccogliendo e asportando la legna secca, cioè i rami, le branche, gli alberi o loro parti morte o cadute, contribuiranno a ridurre la presenza di questa biomassa ormai inerte ma che costituisce un rilevante fattore di rischio per il pericolo di incendi, aiuteranno a mantenere un maggior decoro del bosco e delle sue vie e sentieri interni, spesso oggetto di lamentele da parte dei frequentatori, e faranno sì, infine, che venga impiegata quale combustibile una risorsa altrimenti inutilizzata, derivante da una fonte naturale rinnovabile, e quindi con beneficio anche per la qualità dell'aria».

Il consigliere Porro, dal canto suo, si è vivamente complimentato per il maggior rilievo che l'Amministrazione intende dare «a una possibilità che può interessare concretamente parecchie persone, come testimoniano anche le richieste già in vario modo pervenute da parte di diversi cittadini».

Più nel dettaglio, il dottor Panepinto ha spiegato quindi come l'attività di raccolta verrà ovviamente sottoposta ad alcuni necessari limiti: stagionali – la raccolta sarà consentita solo da ottobre a marzo – per non disturbare i cicli vitali della fauna, orari – si potrà svolgere dalle 7.30 alle 17 – anche per consentire un'opportuna diretta vigilanza da parte delle competenti Guardie Ambientali, e, naturalmente, inerenti gli oggetti stessi della raccolta che, per quanto sarà consentito l'uso di motoseghe, non potrà mai ovviamente coinvolgere, in nessun modo, le parti ancora vive delle piante.

A ogni richiedente che otterrà l'autorizzazione da parte del Comune – comunque necessaria anche per non rischiare altrimenti di incorrere in un'eventuale denuncia per furto di quelli che sono comunque dei beni pubblici - sarà inoltre assegnato un preciso “lotto” sul quale operare e consegnata una piccola mappa di riferimento. Le domande dovranno venir indirizzate al Servizio del Verde Pubblico del Comune, ma – come detto – tutte le necessarie indicazioni si troveranno sul sito della “Retecivica”.2017_05272 stampa-2

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