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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Ambiente: ricercatori coordinati da università di Trieste pubblicano checklist dei 3000 licheni sulle Alpi

Uno studio durato 15 anni, concluso con una pubblicazione sulla rivista MycoKeys, dà vita alla prima sintesi della diversità dei licheni nella catena alpina

Ampiamente utilizzati come biomonitor della qualità dell’aria, della salute delle foreste e dei cambiamenti climatici, i licheni svolgono un ruolo ecologico fondamentale. Tuttavia, fino a poco tempo fa non esisteva alcuna sintesi della loro diversità nelle Alpi, uno dei più emblematici sistemi montuosi del mondo. Ora un gruppo internazionale di lichenologi coordinato dall’Università di Trieste ha concluso uno studio durato 15 anni con una pubblicazione sulla rivista MycoKeys. La loro checklist annotata, che comprende oltre 3.000 licheni, rappresenta un punto di riferimento a lungo mancato agli scienziati che studiano i sistemi montuosi in tutto il mondo.

Le Alpi sono una delle più grandi aree naturali continue e uno dei più ricchi hotspot di biodiversità in Europa. I licheni, una simbiosi stabile tra un fungo e uno o più organismi fotosintetici (alghe verdi e / o cianobatteri) sono ben noti come biomonitor della qualità dell’aria, della salute delle foreste e dei cambiamenti climatici. Tuttavia, nonostante il fatto che le Alpi siano una delle parti del mondo meglio studiate in termini di biodiversità, fino a poco tempo fa non esisteva alcuna sintesi della loro diversità lichenica. Oggi un gruppo internazionale di lichenologi, guidato dal Professor Pier Luigi Nimis dell’Università di Trieste, hanno concluso uno studio durato 15 anni con una pubblicazione nella rivista MycoKeys.

Gli sforzi congiunti degli scienziati hanno prodotto il primo catalogo critico completo di tutti i licheni finora segnalati per le Alpi, per un totale di 3.138 specie presenti in otto paesi: Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Monaco, Slovenia e Svizzera. Gli autori sottolineano che un tale catalogo è mancato per troppo tempo, ostacolando la ricerca in tutto il mondo, in quanto molti licheni originariamente descritti dalle Alpi sono stati successivamente trovati in altre parti del mondo. «È stato un lavoro lungo e faticoso, che è durato quasi 15 anni, rivelando un numero sorprendentemente alto di problemi tassonomici ancora da risolvere, che si spera possano avviare ulteriori ricerche nei prossimi anni», affermano gli autori. «Riteniamo che il criterio migliore per giudicare se una checklist abbia portato a termine il proprio compito per la comunità scientifica sia la velocità con cui diviene obsoleta», concludono paradossalmente gli autori.

La nuova checklist sarà un prezioso strumento per recuperare l’enorme quantità di informazioni sui licheni delle Alpi accumulatesi nel corso di secoli di ricerca, offrendo una base per revisioni tassonomiche, la rivalutazione critica di specie poco conosciute e l’ulteriore esplorazione di aree poco esplorate. Essa diverrà un catalizzatore per nuove e più intensive indagini e un punto di riferimento per confronti tra i sistemi montuosi di tutto il mondo.

Informazioni editoriali:
Nimis PL, Hafellner J, Roux C., Clerc P, Mayrhofer H, Martellos S, Bilovitz PO (2018) The lichens of the Alps – an annotated checklist. Mycokeys ,31: 1-634, 2018.
Link alla checklisthttps://mycokeys.pensoft.net/articles.php?id=23568
Link alla Press release della Pensofthttps://blog.pensoft.net/2018/03/12/the-alps-are-home-to-more-than-3000-lichens/

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