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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Via Silvio Negri

L'Ater pronta al rimborso degli inquilini di via Negri: «Non scappiamo, ma non ci sono danni strutturali»

Il direttore Ius in Commissione trasparenza: «I tempi burocratici e le modalità di appalto purtroppo non le abbiamo inventate noi». Due piccole vittorie per gli inquilini, dal rimborso dell'affitto a quello dei lavori di tinteggiatura

«L'Ater non scappa. Mi sono già scusato in molte occasioni e sono qui ancora a scusarmi - afferma il direttore Antonio Ius -. L'Ater è pronta a rimborsare gli affitti degli inquilini di via Negri. Possono farsi avanti, presentando un'apposita domanda agli uffici dell'ente, quanti non hanno potuto abitare nel proprio alloggio a causa dei gravi disagi riscontrati in questi mesi. Vorrei solo ribadire un concetto: non ci sono danni strutturali ai solai né c'è il rischio di crollo, saremmo stati incoscienti a far insediare persone in abitazioni pericolanti; il problema è legato solo ai controsoffitti».

PICCOLE VITTORIE - Dalla Commissione trasparenza di Roberto De Gioia i residenti dei 71 appartamenti del complesso Ater (presente con una delegazione in Consiglio) riescono a portare a casa una piccola vittoria, che però non li soddisfa perchè «per quattro mesi ci siamo sentiti ridere in faccia e rimbalzare le telefonate, abbiamo tutti trovato i muri a "grezzo"; ancora oggi il direttore continua a minimizzare». Proprio sulla questione "tinteggiatura" delle pareti, in chiusura, Ius interrogato dai consiglieri comunali, ha affermato che «non è un onere che spetta agli inquilini», quindi anche in questo caso, chi ha provveduto ai lavori potrà esibire le fatture e chiedere il rimborso

18nov16. Ater via negri antonio ius commissione trasparenza-2

LA STORIA - In apertura di seduta, il direttore Ater, aveva ricapitolato le azioni messe in atto dall'Ente dal lontano 2002 «quando c’erano 128 alloggi piccolissimi e abbiamo deciso di optare per 71 nuovi alloggi e un presidio sanitario. Purtroppo una volta appaltato il cantiere l’impresa capogruppo abbandona l’associazione temporanea d’impresa: subentrano le altre due (tutte minute dei requisiti); purtoppo sono anni in cui c’è stata una condizione generale in cui le imprese triestine sono saltate e di enormi problemi nella gestione dei cantieri pubblici. No abbiamo messo tutta la nostra buona volontà e maestranze a disposizione. Ottenuta l’agibilità abbiamo immesso gli inquilini e si sono manifestati, lo ammetto e mi sono già scusato, problemi legati al cantiere».

Cos’ha fatto Ater? «Le verifiche previste per legge, poi c'è stata la fase di contestazione all’appaltatore delle manchevolezze, ha diffidato l’appaltatore (nel caso in cui non fosse in grado o non riuscisse a rimediare, sarà direttamente Ater a incaricare altre ditte per poi rivalersi, ndr) . Mi rendo conto che alcune delle 71 famiglie stiano vivendo una situazione di enorme disagio. Ater non scappa, lo ribadisco, come ribadisco le scuse da parte nostra. Ci sarebbe stata un’alternativa: risolvere il contratto, ma questo avrebbe comportato difficoltà nella ripresa del cantiere, con tempi molto più lunghi e costi molto più alti: se qualcuno cerca lo scandalo, non lo trova in via Negri dove abbiamo contabilizzato per 73 mila euro per per i lavori. Forse sarebbe stato meglio spendere qualcosa di più e avere le cose fatte a regola d’arte, ma non ci siamo inventati noi i sistemi d’appalto. Noi abbiamo accettato il ribasso del 30%, ma c’erano molte con ribassi anche del 40%. Ricordo che è stato un appalto sopra soglia europea. Ci sono dei tempi amministrativi da rispettare».

DISAGI - «»Parole che come detto non hanno soddisfatto i cittadini presenti, i disagi sono stati davvero enormi, come per Gianni Vidotto che si è lamentato dei rumori che provengono dal solaio nelle notti di bora, tanto da costringerlo a trovare un'altra sistemazione: «Impossibile dormire - ha affermato - ho dovuto andarmene. E così ora, perché la mia casa è un cantiere»; oppure Marisa Bertocchi, l'inquilina che ha coordinato la protesta dei residenti, che ricorda come «l'Ater è scappata per quattro mesi. Lei, direttore, non si è mai occupato di noi. Abbiamo fatto segnalazioni e lettere, nel totale disinteresse»; poi Sara Bonifacio ha raccontato di aver visto gli operai che abitavano all'interno degli alloggi durante i lavori: «Infatti quando abbiamo ottenuto le case abbiamo trovato piastrelle rotte e altri segni del loro passaggio».

SOPRALLUOGO - «L'Ater doveva mandare un addetto a controllare i cantieri», ha rilevato proprio Antonio Lippolis, a cui ha fatto seguito l'intervento del suo capogruppo leghista Paolo Polidori: «Pretendo una relazione dettagliata su quanto accaduto, voglio sapere chi è il responsabile dei lavori di via Negri, quali documenti ha prodotto sull'andamento dei cantieri e cosa ha scritto. Perché devono emergere le responsabilità visto che all'interno dell'Ater ci sono professionisti pagati per dirigere i lavori». Poi appunto l'intervento di Piero Camber (capogruppo di Forza Italia) a chiedere i rimborsi per le spese sostenute dagli inquilini per far fronte ai disagi. Infine, a commissione conclusa, il presidente Roberto De Gioia ha promesso ai residenti un sopralluogo tra circa 10-15 giorni, così da dare tempo all'Ater di mettere in atto quanto affermato da Ius.

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