San Giusto, una stella rossa sulla fontana
Atto chiaramente politico avvenuto nella notte che alimenterà di certo le polemiche legate al corteo del 1 maggio e alla presenza di bandiere dell'ex Jugoslavia. La fontana era stata costruita in onore di Mussolini in visita a Trieste nel 1938
Se le bandiere con la stella rossa dell'ex Jugoslavia nel corteo del 1 maggio avevano innescato ieri una serie di accese polemiche, di certo il gesto, che possiamo definire di certo vandalico e provocatorio, di questa notte getterà benzina sul fuoco.
Questa mattina in molti hanno notato che sulla fontana in cima alla scala dei giganti, che da piazza Goldoni porta a San Giusto, era stata applicata una stella rossa, a "ricordare" chiamante l'arrivo di Tito a Trieste. La fontana fu installata nel 1938 in occasione della visita di Mussolini; quindi è chiara la matrice politica del "raid" notturno.
La foto ci è stata inviata da Roberto Dubs, candidato per Forza Italia alle prossime amministrative, che ieri aveva già criticato aspramente la presenza delle bandiere con la stella rossa nel corte dei lavoratori: «Nulla di strano se a Trieste continuano a sventolare le bandiere titine il primo maggio: se a Trieste il sindaco si fa fotografare ad un matrimonio in piazza unità con le bandiere della jugoslavia, se a Trieste un sindaco ha come presidente del consiglio comunale un negazionista delle foibe che inneggia all'occupazione titina, se a manifestazioni pubbliche organizzate dal comune di Trieste partecipano storici negazionisti delle foibe, se all'università di Trieste si fanno convegni in cui si invita la nipote del maresciallo Tito... è inutile poi indignarsi se quattro gatti nostalgici ed ignoranti il primo maggio sbandierano i simboli di quella dittatura comunista che sterminò a Goli Otok migliaia di lavoratori italiani provenienti proprio dalla nostra regione».
La stella comunque alle 8.30 circa è stata rimossa da Fabio Tuiach (il pugile candidato al Consiglio comunale con la Lega Nord) e Gabriele Cinquepalmi (candidato per Forza Italia).
La foto qui sotto invece è stata presa da Facebook.
