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Cronaca

Barcola, firme contro accoglienza: «Inaccettabile la possibile denuncia contro firmatari»

18.19 - Lo riferisce in una nota stampa l'on. Sandra Savino (FI)

«Non so quale sia il pianeta dal quale provenga il signor Schiavone. Di sicuro non da un luogo dove venga osservato il rispetto delle opinioni altrui, visto che egli, in qualità di Presidente del Centro internazionale di solidarietà, intende denunciare non solo chi ha organizzato, ma anche coloro i quali hanno sottoscritto una raccolta firme contro l'arrivo dei richiedenti asilo in un albergo di Barcola. La libertà di poter esprimere il dissenso su una scelta di questo tipo, in un sistema democratico come il nostro, mi pare evidente che non possa essere messa in discussione, tantomeno nei modi improbabili e scomposti usati da Schiavone», lo riferisce l'On. Sandrs Savino in una nota stampa.

«Piena solidarietà - continua Savino - quindi al consigliere circoscrizionale Babuder, il quale ha interpretato una contrarietà e un disagio diffusi fra i cittadini, che non vanno per questo certo perseguiti con la minaccia delle manette. Forse, nel pianeta del signor Schiavone il pensiero unico e l'imposizione della propria idea attraverso i tribunali è una pratica diffusa, ma qua in Italia ancora no.

Allo stesso Schiavone segnalo, nel merito, che le cose non è proprio che stiano come lui afferma, nel senso che gli stranieri accolti e ospitati in regione non sempre sono dei disperati scappati dalle guerre e dalle torture. Lo ha rivelato non un esagitato capopolo di periferia, ma un autorevole servitore della Stato come il Prefetto di Gorizia, il quale ha esplicitamente parlato non di profughi, ma di "furbi che arrivano dai Paesi dell'Unione europea per chiedere asilo politico senza avere titolo a farlo", non solo ma "sono dotati di carte di credito che la maggior parte della gente se le sogna, si spostano in aereo, atterrano a Venezia e poi vengono nella nostra regione a mettersi in fila per il rilascio dell’asilo politico"».

«Parole, conclude Sandra Savino,  che, se confrontate con impulsi nordcoreani del signor Schiavone, ci consegnano un quadro dove la verità non è sempre quella che i tenutari del politicamente corretto e del buonismo vorrebbero imporci, ma la verità di un Paese che in un momento di crisi come questo dovrebbe concentrare le energie e le residue risorse ai bisogni dei propri cittadini, e non ai "furbi" che approfittano di un sistema di ingressi gestito in maniera confusa ed eccessivamente permissiva».

Sulla stessa onda anche Roberto Dubs, consgliere circoscrizionale di FI che in una nota stampa sottolinea come "Minacciare chi esprime democraticamente e legittimamente delle opinioni pare essere l'evoluzione dei metodi di controllo dell'opinione pubblica attuati dal MinCulPop istituito nel 1937 dal regime fascista:  che tale atteggiamento giunga da un Vendoliano come Schiavone risulta quindi quantomeno curioso. A questo punto invito Schiavone a querelare anche me, e con me tutti quei cittadini che credono nella libertà di opinione."

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