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Cronaca

Riconoscimento al bersagliere Putzu, issò il tricolore a San Giusto (FOTO)

Il 3 novembre 1918 il ventenne bersagliere Lorenzo Putzu fu tra i primi militari a mettere piede a Trieste, segnando di fatto il ricongiungimento all'Italia. Il sindaco Dipiazza ha consegnato la targa al figlio Cleofo

Una targa celebrativa al figlio del bersagliere Lorenzo Putzu, colui che issò il tricolore a san Giusto nel 1918: consegnata dal sindaco Roberto Dipiazza cent'anni dopo, il  novembre 2018. 

Il 3 novembre 1918, il ventenne bersagliere Lorenzo Putzu, sbarcò dal cacciatorpediniere Audace e fu tra i primi militari a mettere piede a Trieste ricongiungendola all'Italia. Il suo gesto andò oltre, fu infatti lui a salire a San Giusto e ad issare il Tricolore sulla torre campanaria della Cattedrale, con un gesto spontaneo e profondamente sentito, un aneddoto che lo ha consegnato alla grande storia.

La cerimonia

Nel corso di una breve cerimonia nel salotto azzurro del municipio, il sindaco ha quindi conferito una targa celebrativa a Cleofo Putzu, figlio di Lorenzo, quell'allora giovane bersagliere sardo, che con il suo gesto segnò simbolicamente il ricongiungimento di Trieste alla madre patria, proprio un giorno prima di quel 4 novembre 1918 che vide la fine della Grande Guerra, con la firma dell'armistizio a villa Giusti. Alla cerimonia sono intervenuti anche il generale Bruno Morace, comandante militare dell'Esercito del Friuli Venezia Giulia, con il tenente colonnello Stefano Eliseo e il maresciallo Massimo Piccini, i vertici dell'Associazione provinciale bersaglieri “Enrico Toti”, con il presidente Claudio Sterpin e il consigliere Salvatore Porro e il consigliere Vincenzo Rescigno.

Il discorso del sindaco

“Dopo le solenni e partecipate celebrazioni del 100° Anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale di domenica scorsa, alla presenza del Capo dello Stato -ha detto il sindaco Roberto Dipiazza- era giusto ricordare anche questo gesto entrato nella storia e nella memoria collettiva, per sottolineare ancora e dire grazie al sacrificio di tutti coloro che persero la vita e offrirono le loro forze migliori per i più alti valori di libertà e per Trieste italiana”.

Una lettera con analogo riconoscimento sarà inviata dal sindaco Dipiazza anche alla nipote del generale Felice Coralli che guidò l'arrivo dei bersaglieri a Trieste. Sempre nel corso della cerimonia il sindaco Roberto Dipiazza ha voluto esprimere al generale Bruno Morace un particolare grazie per le forti emozioni e i momenti di profondo orgoglio nazionale vissuti tutti insieme il 4 novembre, in piazza Unità d'Italia, alla presenza del Presidente della Repubblica.

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