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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Via Pietro Mascagni

Bora, nuova Caserma Polizia Stradale: appena aperta, subito danneggiata

La denuncia della Segreteria Provinciale SILP CGIL: subito distrutte 3 porte finestre con vetro antisfondamento, una finestra con sistema antincendio, una porta interna di uno degli appartamenti, sollevato il controsoffitto di parte del 3° piano

«In Via Mascagni, nel comprensorio della caserma "Duchessa D'Aosta", consegnata ufficialmente al demanio dello Stato la nuova caserma della Polizia Stradale costruita dal comune. La bora nei giorni scorsi ha effettuato il collaudo con pessimi risultati». È quanto afferma in una nota Michele Tarlao della Segreteria Provinciale SILP CGIL.

«Fin qui niente di strano - continua Tarlao - , se non il fatto che sembrerebbe, come avevamo già avuto modo di segnalare, che si siano dimenticati di rendere perfettamente accessibile e fruibile il nuovo edificio pubblico, come pare ricordare qualche precisa disposizione di legge (es. Legge n.13 del 1989 e D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 ecc.). In questi giorni di bora forte, poi, l’impresa sarebbe addirittura impossibile.

Come se non bastasse, quest’oggi, la nuova Caserma della Polizia Stradale, costata, asseritamente EURO 7.514.781,92 (dichiarato pubblicamente), ha incontrato qualche difficoltà, che è stata creata da un evento atmosferico rarissimo a Trieste: la BORA!!!».

«Come per magia - prosegue la segreteria  provinciale - , si sono aperte da sole e distrutte: 3 porte finestre con vetro antisfondamento (una delle porte è proprio quella che dovrebbe consentire l’accesso “fantasioso” alla struttura alle persone con disabilità), una finestra con sistema antincendio ubicata al 3°piano (sostituita con una più funzionale tavola di legno), una porta interna di uno degli appartamenti (si è divelto anche il telaio), si e sollevato il controsoffitto di parte del 3° piano (alcune piastrelle  si sono danneggiate), si sono rotte quattro piastrelle del lastricato solare lato ingresso carraio… (e chissà cos’altro».

«Di sicuro - sottolinea la nota - , chi oggi, nella malaugurata ipotesi che si fosse trovato a passare in quel momento, sarebbe rimasto schiacciato dal peso della porta che è sbattuta violentemente contro la ringhiera, piegando nell’urto anche il “paraurti” fissato al corrimano della ringhiera stessa.

Avevamo chiesto e sollecitato all’Amministrazione copia di tutta la documentazione (progettuale e non) attestante la congruità dell’opera (pubblica), con collaudi e certificazioni comprese. Avevamo anche chiesto un incontro all’Assessore alle Opere Pubbliche del Comune di Trieste, che il 22 gennaio scorso aveva in maniera così entusiastica proclamato la consegna al Demanio, avvenuta alla presenza, tra gli altri, di personale altamente qualificato del Provveditorato alle Opere Pubbliche (che aveva la Direzione Lavori) più altre “personalità”».

«Ora - conclude la nota - , chiediamo pubblicamente la presentazione di un qualche documento in cui sia evidenziata la situazione dei lavori e in cui siano illustrate allo stesso tempo le singole responsabilità. Vogliamo capire chi sono i responsabili, perché su questo non transigiamo.

Quando il Comune affida dei lavori pubblici chi vince l’appalto ha il dovere di eseguirli a regola  d’arte. Se ci sono stati degli errori, la colpa o è del progettista o della ditta che ha svolto l´intervento o addirittura del direttore lavori che ha il compito di vegliare e/o contestare cose che non vanno. Ci rivolgiamo quindi non solo a chi svolge un lavoro, ma anche a chi deve vegliare ed è pagato per sorvegliare!».

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