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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Isontino

Industria del cemento irregolare, due denunce nel goriziano

I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Udine hanno individuato due aziende rispettivamente a Romans d'Isonzo e Redipuglia che avrebbero agito senza autorizzazioni specifiche e gestito in maniera illecita i rifiuti. Sequestrati impianti per circa 400 mila euro

Trentamila metri cubi di rifiuti inerti in un'area sottoposta a vincolo paesaggistico, sequestro di impianti industriali per un valore di circa 400 mila euro e due denunce ad altrettanti imprenditori. E' questo il bilancio di una mirata serie di controlli effettutati dal Nucleo Operativo Ecologico di Udine in provincia di Gorizia nei giorni scorsi. 

L'operazione, coordinata dalla Procura del capoluogo isontino, è stata finalizzata al "monitoraggio delle attività impegnate nel ciclo del cemento". In seguito ai controlli, i militari dell'Arma hanno accertato, assieme alla Polizia Giudiziaria della Procura, violazioni penali "nei confronti di due società operanti nel settore dell'escavazione e del trattamento inerti". 

Romans d'Isonzo: la prima denuncia

Nel primo caso, i Carabinieri hanno scoperto nella zona di Romans d'Isonzo circa 30 mila metri cubi di rifiuti inerti in un'area di 20 mila metri quadrati sottoposta a vincolo paesaggistico. Immediato il sequestro della zona e dei materiali inerti, come per altro la denuncia in stato di libertà del legale rappresentante dell'azienda in questione, con l'accusa di assenza di autorizzazione paesaggistica e gestione illecita di rifiuti. 

Fogliano Redipuglia: sequestro per 400 mila euro

In un altro caso l'Arma ha dato esecuzione ad un sequestro preventivo di un impianto di macinazione calcarei e di un impianto di aspirazione polveri che sono risultati essere privi delle necessarie autorizzazioni ambientali in relazione alle emissioni. Il valore degli impianti industriali sequestrati si aggira sui 400 mila euro. Il legale rappresentante della società è stato anch'esso deferito in stato di libertà sempre per l'assenza dell'autorizzazione delle emissioni in atmosfera. 

Sono in corso accertamenti e controlli su altre aziende operanti nel settore del "ciclo del cemento", come da direttive del Comando centrale di Roma. 

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