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Cronaca

Carlo Giovanardi a Trieste: «Unioni civili primo passo verso l'utero in affitto»

L'onorevole Giovanardi ospite sabato mattina del Sap Trieste in occasione del convegno "La sicurezza dei poliziotti per la sicurezza dei cittadini". La video-intervista

«Oggi (sabato 21 maggio 2016) la legge sulle Unioni civili è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficile dopo essere stata firmata ieri (venerdì 20 maggio 2016) dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Quella legge non sarebbe mai passata se il Parlamento avesse potuto votare».

La ha riferito ai microfoni di Triesteprima l’onorevole Carlo Giovanardi, ospite del Sap Trieste in occasione del convegno “La sicurezza dei poliziotti per la sicurezza dei cittadini”.

«Né Camera né Senato – spiega Giovanardi -  hanno potuto votare nemmeno un emendamento, perché come disse un mesetto fa circa Renzi “Col cavolo che passeranno le unioni civili se il Parlamento può esprimersi” perché avrebbe chiarito in maniera indiscutibile che non si possono fare le adozioni, che non si può praticare l ‘utero in affitto, comprando un bambino all’estero e successivamente adottandolo in Italia, mentre invece la legge apre di fatto a queste situazioni. Per tali ragioni noi ci siamo già impegnati a raccogliere le firme per un referendum, in quanto quello che non ha potuto fare il Parlamento, ovvero votare, lo possa fare il popolo sovrano».

LA VIDEO-INTERVISTA A CARLO GIOVANARDI (L'articolo continua sotto il video)

«Di fatto le stepchild adoption sono integrate nella legge. Appena approvata la legge – continua l’onorevole – sono apparse tutte le sentenze relative che non hanno concesso solamente l’adozione ad una donna ma anche a due persone che sono andate all’estero, hanno comprato il bambino, l’hanno portato in Italia e l’hanno fatto adottare. Un comportamento questo che in Italia dovrebbe essere vietato, ma che è facilmente aggirabile, in quanto basta andare a trovare donne disposte, vuoi per volontà, vuoi per disperazione a vendersi il bambino. Per noi è un ritorno alle barbarie, ad una forma indegna di sfruttamento della donna».

«Ma non è finita qui – conclude Giovanardi. C’è in atto con un conflitto di attribuzione alla Corte Costituzionale. Sono talmente tante le violazioni procedurali nell’iter dell’approvazione della legge e soprattutto stralcia l’articolo 29 della Costituzione in quanto le unioni civili tra uomo e donna sono state totalmente parificate al matrimonio, cosa peraltro possibile da fare, se si fosse modificata la Costituzione. Quindi comincia solo adesso una battaglia, non per non riconoscere i diritti, ma per questa forzatura di aver voluto aprire la strada alle adozioni ed all’utero in affitto».

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