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Cronaca

Caso Marchigiani, mano dura dell'opposizione: «Si dimetta… o intervenga Cosolini» - Foto dell'email incriminata

11.27 - Conferenza dei Gruppi consiliari di Forza Italia, Popolo della Libertà, Lista Dipiazza, Fratelli d'Italia, Lobianco Impegno Civico: «Fatto gravissimo sotto il profilo politico e giuridico»

«Vorrei subito chiarire che non esiste nessuno "scontro Bertoli-Marchigiani": infatti - spiega il Everest Bertoli (capogruppo Forza Italia in Consiglio comunale) - se la Marchigiani mi trova odioso sono problemi suoi, io non sono qui per essere simpatico, ma per fare il mio lavoro».

Così esordisce in conferenza stampa Bertoli. L'incontro, al quale hanno preso parte anche altri esponenti dell'opposizione, era stato organizzato in seguito all'email ricevuta dal consigliere (in copia conoscenza) in cui l'assessore comunale Elena Marchigiani lo apostrofava come «odioso» e chiedeva a dei funzionari comunali una linea di comportamento affinchè non «l'abbia vinta»

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«Il fatto è gravissimo sotto profilo pubblico e politico: la mia email - spiega Everest Bertoli - risaliva al 28 marzo 2014 e all'interno chiedevo semplicemente quali e quanti fossero i terreni diventati edificabili e non edificabili (e viceversa) nel Prgc. A questo punto - ha concluso il capogruppo di Forza Italia - il sindaco non può far finta di nulla, può solo revocare le deleghe all'assessore».

«Le persone sedute a questo tavolo rappresentano circa 25 mila cittadini di Trieste che hanno votato (il 31,77% degli elettori) - ha esordito Paolo Rovis (capogruppo del Popolo della Liberta in Consiglio comunale) -. Quando chiunque di noi fa una richiesta o chiede delle carte è perché ha ricevuto un mandato. L'atteggiamento della Marchigiani va contro gli elettori: non è una questione personale, non è stata fatta una pernacchia solo a noi, ma a tutti i cittadini che rappresentiamo».

«Abbiamo aspettato responsabilmente una settimana per dare il tempo al sindaco di intervenire, ma così non è stato - ha detto il consigliere Michele Lobianco -. Il sindaco non può rimanere silente: a questo punto l'unica possibilità di risolvere la questione sono le dimissioni della Marchigiani».

È stato poi il turno di Claudio Giacomelli (Fratelli d'Italia e Gruppo misto in Consiglio): «Non mi interessa se Bertoli fa schifo oppure è segretamente amato dall'assessore Marchigiani. Qui, in questa email, per motivi che vogliamo credere personali, vengono negati degli atti di ufficio. A questo punto faremo partire una diffida formale ad adempiere entro trenta giorni, presupposto poi per rivolgersi alla Procura per rifiuto di atti di ufficio».

Alfredo Cannataro, della Lista Dipiazza, ha sottolineato poi come «in questa mail emerge evidente l'istigazione a non compiere il dovere a dei funzionari».

«Questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso - ha chiosato Carlo Grilli, anche lui del Gruppo Misto -. Questa amministrazione è stata si eletta dalla cittadinanza, ma non si è mai aperta al confronto. Impone; va avanti con una certa arroganza; da un'impostazione di tipo assoluto e questa lettere è la chiara dimostrazione di come questa maggioranza ponga dei limiti alla città stessa».

L'ultima battuta è stata di Rovis che ha ricordato come «tutti e sei eravamo assessori nella giunta Dipiazza. A me non interessava nemmeno sapere se qualcuno dell'opposizione chiedeva degli atti, i miei funzionari avevano l'ordine (tra l'altro codificato dalla legge) di trasmetterli. Mi pare alquanto bizzarro che adesso ci sia una regia dietro».

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