rotate-mobile
Cronaca

Al Salone degli Incanti la mostra per i cento anni della Triestina Calcio

Un viaggio nei primi cento anni di vita della US Triestina Calcio 1918. La mostra è impreziosita anche dalla rassegna itinerante del Museo del Calcio di Coverciano, realizzata in occasione dei 120 anni della Federazione Italiana Gioco Calcio.

È stata inaugurata ufficialmente oggi (martedì 18 dicembre) - aperta liberamente al pubblico dalle ore 18.00 sulle note della banda “Vecia Trieste” - al Salone degli Incanti di Trieste la mostra “Un secolo di Storia di centro primavere”, curata dal prof. Roberto Spazzali, che ripercorre i primi cento anni di vita della US Triestina Calcio 1918. La mostra è impreziosita anche dalla rassegna itinerante del Museo del Calcio di Coverciano, realizzata in occasione dei 120 anni della Federazione Italiana Gioco Calcio.

Alla cerimonia inaugurale sono intervenuti tra gli altri il sindaco Roberto Dipiazza, il vicesindaco Paolo Polidori, l'assessore allo Sport Giorgio Rossi, l'assessore regionale Tiziana Gibelli, Andrea Stefani in rappresentanza della FIGC, l'amministratore unico della US Triestina Mauro Milanese, il presidente dei Triestina Club Sergio Marassi e il presidente del Comitato Unione per il Centenario Giorgio Della Valle. Presenti anche l'assessore regionale Fabio Scoccimarro e il portavoce della Curva Furlan Lorenzo Campanale.

Introdotti dal segretario dell'USSI Guido Roberti, messaggi di saluto e soddisfazione per l'importante evento sono venuti dall'assessore Giorgio Rossi. “Non so cosa pensassero i fondatori della Triestina 100 anni fa -ha detto- ma oggi siamo qua con lo stesso entusiasmo e lo stesso spirito e la città si sta aprendo e guarda con fiducia e speranza alle prospettive di crescita che abbiamo davanti”. Rossi ha sottolineato anche il valore di poter accogliere al Rocco alcuni incontri del Campionato europeo under 21 che proiettano l'impianto di Valmaura in una nuova dimensione di valenza nazionale e internazionale. L'assessore Gibelli, dichiarando invece la sua fede milanista e il suo legame con Nereo Rocco, ha invece evidenziato come “con la Triestina, che rappresenta una storia del nostro Paese, la città è cresciuta, è cambiata nel tempo e ora sta vivendo un momento bellissimo che tutti speriamo possa migliorare ancora”. Di “traguardo importante per la nostra squadra” ha parlato anche il vicesindaco Polidori, ricordando due immagini vissute e apprezzate direttamente come la stagione di De Falco e Ascagni e quella del presidente Amilcare Berti. E ora -ha concluso- abbiamo la possibilità di rivivere un terzo momento fantastico grazie a questa società”.

Il rappresentante della FIGC Andrea Stefani ha espresso soddisfazione per il felice connubio tra i 100 anni della Triestina e i 120 della FIGC e la maglia azzurra, invitando a guardare già ai prossimi mesi e a giugno in particolare, quando il Rocco ospiterà gli Europei under 21, un evento non fine a se stesso ma destinato a lasciare positive ricadute ed elementi certi che già si delineano, promettendo anche il ritorno della nazionale maggiore a Trieste. “È un giorno speciale -ha ribadito Mauro Milanese- e voglio ringrazire tutti quelli che in questi 100 anni hanno messo un qualcosa per la Triestina, dandoci oggi la possibilità di continuare”. Parole di ringraziamento sono venute anche dai presidenti Marassi e Della Valle, mentre il sindaco Roberto Dipiazza ha ricordato che “mai come oggi il Salone degli Incanti rappresenta la città”, sottolineando ancora gli sforzi fatti dal Comune di Trieste, con un investimento di circa 6 milioni di euro, per riqualificare e valorizzare lo stadio Rocco in una nuova dimensione internazionale. “La città sta correndo -ha concluso il primo cittadino- e io sono orgoglioso di essere il vostro sindaco e penso che il 2019 sarà ancora più bello per Trieste”.

Allestita dal punto di vista architettonico dallo studio di Giovanni Damiani (con tanto di campo di calcio e spalti) e curata sotto il profilo storico dal prof. Roberto Spazzali, la mostra (a ingresso libero e aperta fino al 3 febbraio, con orari variabili ma indicativamente al pomeriggio dalle 15.00 alle 23.00, festivi e prefestivi anche al mattino) si sviluppa attraverso una sezione cronologia e più sezioni tematiche che approfondiscono per testi e immagini la storia della Triestina, raccontando 100 anni della città con le sue vicende.

La sezione tematica -come spiega il prof. Roberto Spazzali- è stata realizzata consultando diversi documenti inediti conservati presso l’Archivio di Stato e l’Archivio Generale del Comune di Trieste che hanno permesso di ricostruire vicende davvero poco note oppure descritte in modo estremamente sommario, come l’origine del calcio a Trieste, i progetti per realizzare impianti sportivi tra Ottocento e Novecento, la storia del campo di gioco di Montebello, oppure come la Triestina fu riammessa in Serie A nel 1947, in considerazione non solo della particolare situazione locale, ma anche delle importanti riforme che la FIGC si apprestava a varare a favore del calcio italiano. E’ stata ricostruita la storia della nascita della Triestina, dal primo patto del 18 dicembre 1918 all’assemblea costitutiva dell’8 febbraio 1919, che darà vita alla società e alla squadra che scenderà in campo l’indomani con i nuovi colori sociali.

Sono ricordati gli anni virtuosi della scuola calcistica danubiana che ha la lasciato un segno profondo a Trieste e che ha fatto crescere un’intera generazione di giovani calciatori, da Rocco a Pasinati e Colaussi, da Trevisan a Valcareggi e Radio, che hanno illuminato nei decenni successivi il calcio come atleti e allenatori. Ampio spazio è stato dedicato al tifo spontaneo e poi organizzato. Uno sguardo è stato lanciato oltre i confini di Trieste, negli Stati Uniti e in Australia dove squadre di calcio formate da emigrati giuliani hanno onorato la terra di origine indossando gli stessi colori della Triestina. E in Australia c’è una squadra che è erede diretta di quella fondata negli anni Cinquanta. Si è voluto anche rammentare quanto costava una volta il calcio e quanto costava andare allo stadio. Ampio spazio è stato dedicato inoltre alle sezioni agonistiche dell’Unione Sportiva Triestina, dal Nuoto e Pallanuoto all’Hockey su pista e su prato, ai campioni di atletica e di corsa su pattini a rotelle, ricordando nomi di atleti forse oggi un po’ dimenticati, come pure di altre sezioni agonistiche di più breve durata ma altrettanto significative.

La rassegna diventa un omaggio complessivo al mondo dello sport triestino, qui rappresentato esemplarmente dal caso della Società che festeggia i suoi cento anni di travagliata esistenza. La mostra è impreziosita da cimeli, maglie, corredi sportivi, fotografie, gadget d’epoca, generosamente messi a disposizione da privati collezionisti e dal Comune di Trieste. Non è stato facile raccogliere questo materiale proprio a causa della sua naturale dispersione e dai fallimenti societari che non hanno garantito una continuità nella sua conservazione. Alcuni preziosi cimeli, come la Coppa del torneo Anglo-Italiano (1980) e la Coppa Italia Serie C (1994) sono andati perduti e anche questo appartiene alla storia.

Sempre all'interno del Salone degli Incanti (con ingresso libero, ma solo fino al 28 dicembre) sarà possibile visitare la mostra itinerante del Museo del Calcio di Coverciano, un percorso cronologico dei momenti più esaltanti e significativi della storia della FIGC attraverso il “racconto” dei trofei vinti dalla Nazionale italiana di calcio e di alcuni cimeli dei giocatori più rappresentativi che hanno vestito la maglia azzurra. In esposizione, dalle quattro Coppe del Mondo - 1934, 1938, 1982 e 2006 - alla Coppa Europa del 1968, alle maglie storiche (tra le quali, la maglia numero 10 indossata da Giacinto Facchetti in occasione della fase finale del Campionato d'Europa del 1968, la maglia numero 20 indossata da Paolo Rossi in occasione del Campionato del Mondo 1982, la maglia numero 7 indossata da Paolo Maldini in occasione del Campionato del Mondo del 1990, la maglia numero 6 indossata da Franco Baresi in occasione del Campionato del Mondo del 1994, la maglia numero 5 indossata da Fabio Cannavaro in occasione della finale del Campionato del Mondo del 2006, …..) ed altri cimeli (tra i quali gli scarpini di Pietro Anastasi calzati nel Campionato Europeo del 1968, gli scarpini di Roberto Baggio calzati nel Campionato del Mondo 1990).

Fino al 3 febbraio, il Salone degli Incanti dell'ex Pescheria centrale sulle Rive di Trieste diventerà un’autentica “casa dello sport cittadino”, dedicata al racconto delle gesta alabardate con tutta una serie di appuntamenti, incontri, momenti di spettacolo, proiezioni e contributi multimediali. L'evento è realizzato dal Comune di Trieste, in stretta collaborazione con il Comitato Unione e l'U.S. TriestinaCalcio, e con il fondamentale sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e di Trieste Trasporti.

Da segnalare infine che questo pomeriggio (alle ore 16.00) in viale XX Settembre angolo via Rossetti, sarà scoperta la targa commemorativa sull'edificio dove nacque l'US Triestina Calcio 1918.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Al Salone degli Incanti la mostra per i cento anni della Triestina Calcio

TriestePrima è in caricamento