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Cronaca

I triestini devono 18 milioni di euro al Comune

Tra il 2013 e il 2017, secondo gli uffici della ragioneria del Comune di Trieste, i triestini avrebbero contratto una dimensione debitoria verso piazza Unità per una cifra decisamente considerevole. Polacco (FI): "Inizieremo con i pignoramenti e le misure coattive"

All'interno del dibattito sull'aumento della TARI e la conseguente "mossa" della maggioranza di applicare alcuni sconti sulla tassa relativa all'occupazione del suolo pubblico e dei distributori di benzina, si inseriscono prepotentemente 18 milioni e 500 mila euro di credito che il Comune vanta nei confronti dei cittadini triestini, in virtù del mancato pagamento delle tasse municipali. La nota situazione è riemersa questa mattina durante la conferenza stampa convocata dalla stessa maggioranza per annunciare le misure d'incentivo, ammorbidendo di fatto la gestione dell'aumento della TARI. 

Come si è arrivati 

Tra il 2013 e il 2017, secondo gli uffici della ragioneria del Comune di Trieste, i triestini avrebbero contratto una dimensione debitoria verso piazza Unità per una cifra decisamente considerevole. "“L’amministrazione ha un fondo di due milioni e 230 mila euro per far fronte al mancato pagamento delle tasse che i cittadini devono versare ed evidentemente non possono bastare" ha commentato Alberto Polacco di Forza Italia durante la conferenza stampa. 

I pignoramenti e le misure coattive

L'idea concreta di recuperare i crediti passa però attraverso non solo le raccomandate spedite a casa dei cittadiini meno onesti, bensì anche ad un'opzione "più decisa" come ha detto l'esponente forzista. "Da adesso in poi provvederemo alla riscossione dei crediti, anche attraverso pignoramenti e misure coattive”.

Per colpa di qualcuno pagano tutti

Più passa il tempo e più difficile diventa procedere all'incasso del credito, che comunque difficilmente il Comune riuscirà ad incamerare nella sua totalità. La conseguenza di tutto ciò, nell’opzione concreta in cui il Comune non riesca a recuperarli tutti (al momento, secondo Forza Italia, un milione di euro circa sarebbe già stato recuperato) potrebbe essere data proprio dal conseguente e verosimile aumento delle tariffe, che andrebbero a ricadere, a quel punto, su tutta la collettività. Insomma, un po’ come la vecchia dicitura delle tabelle dei bar di periferia: “per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno”.   

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