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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Accordo Comune-sindacati: giù Tasi e IRPEF per i meno abbienti (TABELLA)

Cosolini: «"Manovra" per alleggerire in maniera significativa l'imposizione fiscale in particolare verso le fasce più deboli della popolazione e a sostegno di quelle categorie che si sono trovate – e si trovano – in maggiori difficoltà e con meno difese»

Una manovra fiscale pensata e “disegnata” a favore delle fasce di popolazione meno abbienti o che versano in maggiori difficoltà, specialmente nell'attuale momento di crisi economica generale, è stata illustrata nei giorni scorsi in Municipio dal Sindaco Roberto Cosolini, affiancato dall'Assessore alle Risorse Economiche e Bilancio Matteo Montesano, assieme ai vertici provinciali di CGIL, CISL e UIL, rispettivamente Adriano Sincovich, Umberto Brusciano e Claudio Cinti, presenti anche l'Assessore comunale all'Organizzazione Roberto Treu nonché diversi capigruppo e presidenti di Commissioni consiliari.

«Tale 'manovra' - ha spiegato in apertura il Sindaco Cosolini – interviene ad alleggerire in maniera significativa l'imposizione fiscale in particolare verso le fasce più deboli della popolazione e a sostegno di quelle categorie che si sono trovate – e si trovano – in maggiori difficoltà e con meno difese di fronte all'impatto di una crisi economica decisamente dura. In tal senso – ha proseguito il Sindaco - il Comune di Trieste ha voluto anche, nella prospettiva di questa prossima manovra di bilancio, definire un'opportuna intesa con le maggiori organizzazioni sindacali confederali dei lavoratori e dei pensionati della nostra città, per mettere a punto tali misure nelle modalità più confacenti».

In sostanza, la manovra in programma riguarderà principalmente una revisione dell'Addizionale comunale IRPEF, che verrà azzerata per chi ha un reddito imponibile fino a 10 mila euro o verrà ridotta dall'attuale 8 per mille al 3 per mille (ovvero più che dimezzata) per chi ha redditi oltre i 10 mila e fino a 12 mila euro. Misura questa che riguarderà – è stato calcolato - circa 16.700 cittadini e che – ha osservato Cosolini - «viene a costituire di fatto il dato politicamente più significativo, soprattutto ove si tenga presente come la precedente Amministrazione avesse invece portato l'Addizionale IRPEF all'aliquota massima dell'8 per mille indifferenziatamente per tutti i cittadini. Oggi invece istituiremo un'ampia fascia di esenzioni e poi una gradualizzazione ispirata a criteri di maggior equità sociale».

 Analogamente, anche nel “settore” della TASI è stata impostata una manovra che concretamente determinerà, agendo sulle detrazioni – e non potendosi in questo caso modificare le aliquote -, una diminuzione della tassa di ulteriori 50 euro – oltre alle altre eventuali detrazioni già sussistenti – per gli immobili fino a un valore catastale di 134.400 euro; misura che riguarderà circa 40 mila immobili tenuti al pagamento della TASI (non vi sono tenuti quelli con valore fino a 50.400 euro) e che avvantaggerà in proporzione specialmente le categorie che si trovavano a dover pagare una tassa più bassa ma comunque, per loro, impattante.

Due “manovre” queste che – come ha spiegato l'Assessore al Bilancio Montesano – sono entrambe molto significative da un punto di vista sociale, e comporteranno un impegno complessivo di oltre 3 milioni (1 sull'Irpef, 2,2 per le maggiori detrazioni Tasi). Ma «estremamente significativi in termini di servizi comunque garantiti a diverse categorie di cittadini pur in una situazione delicata quanto a risorse pubbliche» sono stati giudicati dallo stesso Montesano e dai rappresentanti sindacali intervenuti anche i risultati delle scelte recentemente compiute per ridurre, in questo caso attraverso una opportuna nuova diversificazione tariffaria per fasce di ISEE, i costi di accesso a certi servizi per i redditi medio bassi.

A titolo esemplificativo sono stati evidenziati come segue alcuni dati numerici riguardanti i servizi educativi, sociali e delle politiche dell'abitazione. Nei servizi sociali i contributi economici di "sostegno alla povertà" hanno visto l'impiego nel biennio 2013-2014 di 9 milioni e 200 mila euro complessivi (di cui 5 milioni e 500 mila direttamente dal Comune e 3 milioni e 700 mila stanziati dalla Regione) per 6600 beneficiari e circa 12000 interventi; sempre nei servizi sociali, quali contributi per l'inserimento lavorativo sono stati assegnati 828 mila euro per borse lavoro, mentre ben 5 milioni solo per il 2014 sono stati impiegati per contributi alle rette per anziani e disabili (con 778 interventi in tal senso).

Per l'”Emergenza abitativa 2014” si sono registrati 900 interventi annui per fronteggiare emergenze e morosità (per 540 mila euro), 800 sono stati ammessi a richiesta di contributo affitti per 1 milione e 400 mila euro. A cui si aggiungono numerosi interventi di assegnazione di alloggi a persone in situazione di emergenza, l'avvio dei progetti di Condominio solidale con l'attivazione di 24 alloggi per 49 persone, l'avvio di progetti auto-recupero e auto-manutenzione.

Nel settore dei Servizi educativi, infine, le tariffe di RicreEstate sono state ridotte per 960 bambini per effetto della nuova diversificazione tariffaria per fasce Isee e sempre per effetto di tale diversificazione la mensa scolastica costa meno per le famiglie di 2.273 iscritti delle fasce medio basse, a cui si aggiunge una forte riduzione per chi ha 4 o più figli.

L'insieme di tali provvedimenti ad ampio raggio sono stati giudicati come «un segnale estremamente significativo» dai tre rappresentanti sindacali che vi hanno anche visto «un'inversione di tendenza rispetto al passato che va riconosciuta a questa Amministrazione» e «un segnale di forte sensibilità a fronte di una situazione socio-economica particolarmente difficile». Le misure illustrate – è stato precisato al termine - verranno comprese in un «accordo per il welfare triestino» che verrà a breve formalmente stilato e sottoscritto tra il Comune e i sindacati confederali.

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