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Cronaca

"Marcia di Fiume": in Sala Tergeste il convegno su D'Annunzio e i Granatieri

Si è svolta ieri una conferenza-convegno per ricordare e raccontare il valore e l’autentica motivazione che spinse i sette giovani Ufficiali del 2° Reggimento Granatieri di Sardegna a giurare, a ideare e organizzare quella che viene ricordata come “la Marcia su Fiume”

“Di Noi tremò la nostra vecchia gloria tre secoli di fede è una vittoria”. Disse d’Annunzio in onore dell’Impresa dei Granatieri a Fiume. Un evento memorabile che unisce i Granatieri di Sardegna al Poeta e poi Comandante Gabriele d’Annunzio, e’ l’eroica impresa di Fiume, di cui quest’anno ricorre il centenario.

Mercoledì 11 settembre nella sala Tergeste del Palazzo comunale di Trieste - presenti tra gli altri il sindaco Roberto Dipiazza, gli assessori all’ Educazione Angela Brandi e alla Cultura Giorgio Rossi, il generale Francesco Bonaventura e il professor Diego Redivo, nonché numerosi rappresentanti di Associazioni combattentistiche e d’arma – si è svolta una conferenza-convegno per ricordare e raccontare il valore e l’autentica motivazione che spinse i sette giovani Ufficiali del 2° Reggimento Granatieri di Sardegna a giurare, a ideare e organizzare quella che viene ricordata come “la Marcia su Fiume”, estremo sentimento di amore per la Patria e l'osservanza di un giuramento fatto a una città', chiamando Gabriele d’Annunzio a comandare “l’Impresa”.

Rischiarono di essere fucilati ma furono graziati perché, anche se lo “Stato Ufficiale” deplorò l'azione, tutti gli italiani furono con loro. Era il 31 agosto 1919 quando i Tenenti Riccardo Frassetto e Vittorio Rusconi, i Sottotenenti Rodolfo Cianchetti, Claudio Grandjacquet, Lamberto Ciatti, Enrico Brichetti e Attilio Adami, riunitisi in Ronchi, pronunziarono un giuramento: “In nome di tutti i morti per l'unità d'Italia, giuro di essere fedele alla causa santa di Fiume, non permetterò mai con tutti i mezzi che si neghi a Fiume l'annessione completa e incondizionata all'Italia. Giuro di essere fedele al motto: o Fiume o morte!”

Coorganizzato dall’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna – Sezione di Trieste con l’Assessorato Scuola, Educazione, Università e Ricerca del Comune di Trieste, il convegno celebrativo ha offerto la possibilità di riscoprire le vicende descritte nell’inedito diario manoscritto dai Sette Giurati di Ronchi e della loro impresa con il Comandante D’Annunzio. Una preziosa occasione per ripercorrere la Storia di quei giorni, partendo anche dalla vita quotidiana della “Città Olocausta”. Di cornice del convegno una serie di documenti inediti, cimeli e illustrazioni filateliche, con la possibilità di ottenere anche lo speciale annullo postale su “d’Annunzio e i Granatieri”.

Messaggi di saluto sono stati portati in apertura dell’incontro dall’assessore Angela Brandi, che ha posto l’accento sul quella che fu anche “una grande e bellissima utopia”, con il sogno di una “città ideale” e di una città italiana. L’assessore Giorgio Rossi ha evidenziato il valore dell’iniziativa, sottolineando l’importanza di far conoscere la storia soprattutto alle giovani generazioni. Un particolare e sentito grazie è venuto anche dal sindaco Roberto Dipiazza, che si è detto orgoglioso di essere italiano e di “parlare e ricordare un grande italiano come Gabriele d’Annunzio”.

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