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Cronaca

La storia di Ettore Fenderl, i coriandoli e la casa in piazza della Borsa

Fenderl, per festeggiare il Carnevale del 1876, non potendosi permettere i costosi confetti o petali di rose, ritagliò dei triangolini di carta colorata e li lanciò sul corteo da un palazzo in piazza della Borsa, la sua dimora di allora

È tempo di Carnevale, di mascherine, crostoli e coriandoli! A proposito di questi ultimi, forse non tutti sapete che sono stati inventati proprio a Trieste. 
La storia risale al 1876, quando il quattordicenne Ettore Fenderl, durante la parata di Carnevale che passava sotto casa sua in piazza della Borsa (il palazzo a fianco la palazzina dell'architetto Max Fabiani), non potendosi permettere i costosi confetti o petali di rose, ritagliò dei triangolini di carta da lanciare sul corteo. L'originale idea fu subito imitata dai presenti e l'invenzione si diffuse in tutto il mondo.

Questa storia fu raccontata proprio da Federl durante un'intervista a Radio Rai nel 1957.

Enrico Mangili

Ad attribuirsi la paternità dei coriandoli, c'è anche l'ingengere milanese Enrico Mangili. Nel 1875 l'uomo ebbe l'idea di riciclare i cerchi scarto delle carte traforate che venivano utilizzate negli allevamenti di bachi da seta, all'epoca particolarmente numerosi in Lombardia. Fu così che nacquero queste icone carnevalesche. L'idea di Mangili di lanciare i dischetti colorati sui carri riscosse subito successo, tanto che i coriandoli vennero anche commercializzati dall'ingegnere.

La differenza fondamentale tra la trovata del triestino e quella di Mangili fu quindi che solo nel secondo caso i dischetti vennero commercializzati. Questo elemento discriminante permette di attribuire l'invenzione all'ingegnere milanese, a cui per altro si deve anche la creazione delle stelle filanti: nell'idearle l'uomo si ispirò alle striscioline di carta che scorrevano nei telegrafi per ricevere i segnali alfabetici Morse.

Il genio di Fenderl - non solo coriandoli

Ettore Fenderl (Trieste, 12 febbraio 1862) fu un grandissimo ingegnere, inventore e filantropo italiano. Interessatosi al settore industriale, alla fine dell' 800, brevettò un tipo di centrale per la produzione dell'acetilene che venne applicato ad una dozzina di impianti tra l'Austria e la Russia. Da ricordare anche la Fondazione Flavio ed Ettore Fenderl, istituita dallo stesso Fenderl per scopi benefici quando si ritirò a vita privata in una proprietà a Vittorio Veneto. 

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