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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus, la preoccupazione dei sindacati: "Carenza di protezioni per gli operatori sanitari"

FSI - USAE: "Necessario tutelare operatori sanità e personale case di riposo. Siano forniti alloggi agli operatori dell'emergenza". FIALS: "Difficile rispettare distanza di sicurezza tra colleghi. Bene razionare, non negare dispositivi agli operatori"

I sindacati degli operatori sanitari di Trieste si mobilitano per chiedere più DPI (dispositivi di protezione) nella difficile e quotidiana lotta al contagio da covid 19. Risale al 23 marzo un documento dell'Istituto Superiore di Sanità che attesta come oltre l'11% del totale di contagiati in FVG (82 su 735 fino a quella data) siano tra le fila del personale sanitario. Nel frattempo la Regione provvede in autonomia alla ricerca di materiale idoneo in attesa degli approvigionamenti chiesti al Governo, "che tardano ad arrivare", come ha dichiarato il presidente Fedriga in un video su Facebook. Nel frattempo il vicegovernatore Riccardi ha annunciato l'arrivo di una scorta di mascherine, guanti, tute e cuffie nella giornata di ieri, specificando che gli approvigionamenti arrivano alla spicciolata e "in quantitativi molto limitati". Nel frattempo giungono aiuti anche da parte della comunità cinese, che ha donato all'Asugi 10.500  mascherine chirurgiche, con il plauso del direttore generale Poggiana.

FIALS: "Bene razionare, non negare dispositivi agli operatori"

Secondo Fabio Potoschnig, Segretario provinciale della Fials di Trieste e Gorizia, i dispositivi "non sempre sono a disposizione in numero sufficiente. Mantenere la distanza di almeno un metro non sempre è possibile e ci sono studi che evidenziano come un metro di distanza non sia sufficiente, ma chi garantisce l'assistenza, chi visita un paziente, chi lavora in ambienti stretti gomito a gomito, chi usa gli ascensori e gli spogliatoi nelle ore di punta si può trovare contemporaneamente accanto decine e decine di dipendenti. Tutti questi operatori devono necessariamente poter utilizzare la mascherina chirurgica e non la stessa per più giorni".

"Anche le mascherine FFP2 e FFP3 e tutti gli altri DPI - continua Potoschnig - vanno garantiti sempre, razionare il quantitativo è corretto, ma questo non può diventare motivo di negazione del DPI richiesto dal personale sanitario in situazioni operative a rischio di contagio. La mancanza di DPI mette a rischio gli operatori e anche i pazienti, se questa è una guerra non lasciamo i nostri soldati affrontarla a mani nude". 

Modica (FSI - USAE): "Siano forniti alloggi agli operatori dell'emergenza"

Matteo Modica, segretario provinciale di FSI - USAE, si dichiara "preoccupato proprio a riguardo il fabbisogno di DPI che risulta esser critico per il personale delle case di riposo e anche per gli operatori della sanità pubblica". Proprio nell' ultima nota sindacale inviata a Fedriga, Riccardi e ai vertici di ASUGI, il sindacato aveva richiesto, oltre ai DPI, dei protocolli operativi e urgenti, un piano di emergenza per la sanificazione di tutti gli ambienti e un programma più rigido per la costante pulizia dei locali e degli uffici.

Modica propone un'altra soluzione: "dare la possibilità al personale che opera nei reparti di emergenza e nei settori esclusivamente dedicati ai covid19 di poter soggiornare in alcuni locali messi a loro disposizione, per creare meno circolazione di possibili portatori del virus e tutelare le famiglie degli stessi operatori". Richiesta che vale anche "per quegli operatori che, dopo numerose ore di lavoro causate da uno straordinario ormai divenuto ordinario (cosa frequente nelle ultime settimane) rischiano la loro incolumità mettendosi in viaggio in orari notturni. Non abbiamo bisogno di eroi, ma di operatori concentrati, efficienti e sani".

"L'enorme problema della carenza di dispositivi - spiega poi l'esponente di FSI - USAE - credo derivi dal fatto che in italia non abbiamo un'autonomia propria nella costruzione di mascherine. La regione secondo me può solo limitare i danni, è il Governo che deve riuscire a trovare le forniture commerciali all'estero ma ci sono grosse difficoltà".

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