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Cronaca

Crisi del commercio, Roberti (LN): «Parte della responsabilità alla grande distribuzione»

Il candidato sindaco Pierpaolo Roberti interviene su temi di economia e occupazione indicando tra le principali cause della crisi economica la prolificazione dei centri commerciali: «Tra gli obiettivi della prossima amministrazione un certosino lavoro di rilancio e qualificazione dei centri abitati»

«La responsabilità della crisi del commercio va attribuita almeno in parte a chi ha promosso la diffusione della grande distribuzione organizzata». Nuovo duro affondo del candidato sindaco e segretario della Lega Nord Trieste Pierpaolo Roberti sui temi dell'economia e dell'occupazione. «Secondo uno studio di Ires, il Friuli Venezia Giulia vanta il primato nazionale nella classifica delle superfici destinate alla Gdo: un dato che, abbinato al tragico bilancio certificato dalla Cgia Mestre di sei posti di lavoro persi per ogni assunzione nella grande distribuzione, fa sorgere più di qualche interrogativo sul concorso di diverse amministrazioni nell'alimentare la desertificazione in atto».

«Già minato dalla crisi economica e dalla diffusione di nuovi sistemi di acquisto online, il commercio di vicinato avrebbe dovuto essere messo sotto stretta osservazione e tutela da parte delle amministrazioni locali e dalla Regione». «E invece - insiste l'esponente leghista - contro ogni logica, è stato fatto di tutto per favorire la proliferazione di centri commerciali che, come noto, hanno l'effetto di uccidere il mercato».

«E in questa cornice, Trieste non rappresenta certo un'eccezione: se da un lato il sindaco uscente del Comune capoluogo ha dato il via libera alla creazione dei centri monomarca lungamente avversati dalla Lega nel corso degli ultimi anni, il suo omologo a Muggia ha recentemente fatto approvare dal Consiglio comunale il raddoppio della superficie di vendita a Montedoro».«Ecco perché - conclude Roberti - uno degli obiettivi della prossima amministrazione dovrà giocoforza essere quello di invertire la deriva presa da questa sinistra irresponsabile e impostare un certosino lavoro di rilancio e qualificazione dei centri abitati e del commercio di vicinato».

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