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Cronaca

Crollo ponte a Genova, Di Maio vuole Fincantieri per la ricostruzione

Il vicepremier conta sulla società pubblica "per un controllo più forte dello stato". D'accordo, con riserva, Francesco Russo. Intanto l'azienda con sede a Trieste sigla un accordo in ambito crocieristico con il colosso cinese CSSC

Il Movimento 5 Stelle interviene sulla ricostruzione del Ponte Morandi, dopo il disastro che ha coinvolto anche due triestini. Il vicepremier Luigi Di Maio e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli dichiarano infatti di voler affidare i lavori di ricostruzione a Fincantieri e Cassa Depositi e Prestiti.

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Di Maio: "Con Fincantieri ponte in meno di un anno"

Fincantieri «è un'eccellenza mondiale - scrive Di Maio in un post su Facebook - possono realizzare il ponte in meno di un anno e lo faranno nel cantiere di Genova così da portare anche lavoro e lustro alla città e ai genovesi che si stanno già rimettendo in piedi ma hanno bisogno di tutto il nostro supporto. Il fatto che sia Fincantieri, con Cassa Depositi e Prestiti, a occuparsi della ricostruzione» del ponte Morandi a Genova «permetterà allo Stato di avere un controllo molto forte su tutto il processo. Noi vogliamo che questo lavoro sia perfetto e per essere certi che sia così ci prendiamo tutti gli oneri necessari. La responsabilità non ci spaventa, l'irresponsabilità di chi c'era prima invece sì». 

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Russo: "Hanno tutte le competenze"

«Leggo molte perplessità sulla possibilità di affidare la ricostruzione del ponte di Genova a Fincantieri: “gli unici ponti che sa fare sono quelli delle navi”. Non è affatto vero: ha tutte le competenze necessarie». Così si esprime in merito Francesco Russo, sempre utilizzando la piattaforma social: «Già oggi attraverso la sua controllata Fincantieri Infrastructure sta costruendo dei ponti in Belgio. Sono sicuro che qualora ottenessero l’incarico lo costruirebbero in maniera impeccabile e in tempi rapidi».

"Un appalto via Facebook?"

«C’è un però: può un Ministro, di fatto, assegnare un appalto di questo tipo via Facebook? Il mondo reale è più complesso dei social: serve un bando o una procedura a evidenza pubblica. Anche perché Fincantieri è quotata e - come dovrebbe ben sapere un Ministro - ogni dichiarazione di questo tipo crea turbolenze sul titolo in Borsa».

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Ampliata cooperazione con la Cina

Nel frattempo Fincantieri potenzia le connessioni internazionali in ambito navale-crocieristico. È notizia di oggi la firma di un accordo tra Fincantieri e China State Shipbuilding Corporation (CSSC), il maggiore conglomerato cantieristico cinese. Sarà quindi ampliata la cooperazione industriale già in essere tra i due gruppi,la cerimonia di firma ha avuto luogo a Pechino, presente anche il Ministro dell’Economia Giovanni Tria e dell’Amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo.

Cosa prevede l'accordo

L'accordo include una joint venture dedicata alle prime unità da crociera mai realizzate in Cina per il mercato locale e altre attività affini, anche ad un numero di progetti di ricerca e sviluppo in molteplici aree della navalmeccanica, tra cui: unità per il settore oil & gas; cruise-ferry; mega-yacht; navi speciali; infrastrutture in acciaio; sistemi, ingegneria e marine procurement, nonché cabine, interni e la creazione di una catena di fornitura nel comparto crocieristico.

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