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Cronaca

Cultura, incontro tra Torrenti ed il muftì di Slovenia

L'assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti ha ricevuto oggi a Trieste nel Palazzo della Regione il muftì di Slovenia Nedzad Grabus. Si richiede un «riconoscimento nei cimiteri del Fvg ai musulmani caduti nella Grande Guerra»

Nel corso dell'incontro, nello scenario più ampio del dialogo interreligioso e delle sue prospettive nell'area di Mediterraneo, Grabus ha osservato che l'impegno della Comunità musulmana di Slovenia è orientato ai fedeli di origine europea e a coloro tra i musulmani che accettano i valori dell'Unione. Il mufti, nell'occasione, ha chiesto la disponibilità della Regione a dare riconoscimento visibile nei cimiteri austroungarici del Friuli Venezia Giulia ai musulmani caduti durante la Prima guerra mondiale. Quelle vittime sono segnalate con lapidi che riportano una croce, simbolo che nel tumultuoso susseguirsi delle operazioni belliche fu apposto in molti casi, ha ricordato Torrenti, anche sulle sepolture di ebrei e atei.

L'assessore regionale, pur precisando che la competenza sui cimiteri di guerra è del Ministero della Difesa, ha manifestato la disponibilità a farsi promotore presso Onorcaduti, una volta ricevuta una proposta ben articolata, di un percorso che possa portare al rispetto della dignità religiosa per i caduti islamici della Grande Guerra. Un percorso - ha precisato Torrenti - che deve trovare però compatibilità con le caratteristiche estetico-monumentali dei cimiteri. Grabus ha peraltro rappresentato la forte volontà di trovare una soluzione che non urti alcuna sensibilità. Il mufti ha preannunciato, infine, un invito a Torrenti a Lubiana, una volta che sia ultimata la costruzione del centro islamico, ben inserito - ha sottolineato l'autorità religiosa - nel tessuto urbanistico della capitale slovena.

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