I Silos ritornano dormitorio: in 200 tra pozzanghere, falò e letti di cartone
I volontari di Trieste United Security hanno effettuato un sopralluogo dietro la stazione in seguito alle segnalazioni giunte dai concittadini: «Nessuno che monitora, controlla o è di supporto. La situazione igienica è a dir poco pesante»
«Dopo alcune segnalazioni sulla presenza di molti stranieri e di un forte degrado nel Silos vicino la stazione ferroviaria, oggi, 25 agosto 2015, un gruppo di volontari della United Security ha deciso di fare un sopralluogo. Vogliamo solo riportare quanto visto e documentato con delle foto, evitando ogni commento!». Questo l'incipit pubblicato a corredo delle immagini da parte dei volontari della Trieste United Security che da diverso tempo si occupa di segnalare e avvisare i triestini su possibili pericoli alla sicurezza pubblica e che ieri hanno visitato la zona più volte sgomberata dalla polizia sia per motivi di pubblica sicurezza, ma anche perchè è privata.
«All’interno dei due capannoni - continua Trieste United Security -, dopo un giro di circa 20 minuti, sono stati viste all'incirca 200 persone, solo uomini, nessuna donna o bambino, di cui la maggior parte di un età approssimativa che va dai 20 ai 30 anni. Vedendoci entrare, alcuni di loro si sono nascosti dietro a dei rifugi di fortuna fatti di cartone, mentre altri si sono messi a correre e sono scappati. All’interno, oltre che gli stranieri, non abbiamo trovato nessuno che monitora, controlla o è di supporto».
«In più punti abbiamo trovato dei fuochi accessi, dove questi uomini erano seduti o sdraiati su dei cartoni. In svariate zone sono state costruite delle alcove con cartoni, lamiere, nylon, e c'erano delle persone che dormivano. La situazione igienica è a dir poco pesante - concludono i volontari -, immondizie dappertutto, pavimentazione inesistente (fondo in terriccio e ciottolame) e suolo zeppo di pozzanghere d'acqua che s'infiltra dai soffitti in volte di mattoni».