rotate-mobile
Cronaca

Delusioni e speranze al Mercato coperto: il reportage

Chiedono vigilanza, pubblicità, decoro e sburocratizzazione. I commercianti del primo piano resistono e credono in un rilancio per superare la situazione di crisi

Sfiducia tra i commercianti del mercato coperto, soprattutto gli artigiani del primo piano, le cui richieste sono arrivate anche in consiglio comunale (vedi articolo). Pochi i clienti che accedono al primo piano dove molte serrande sono ancora chiuse. «Anche se gli affitti sono bassi i tempi di attesa sono lunghissimi, c’è chi aspetta un anno o più prima di prendere possesso dei box» lo dichiara Manuela Alzetta, che gestisce la bottega di artigianato “La luna tra gli alberi”: «Meno negozi aperti significa meno clienti in giro, anche perché non c’è una segnaletica che dal primo piano indichi come arrivare qui, in molti non sanno nemmeno della nostra esistenza».

«Nemmeno gli orari ci aiutano - continua l'artigiana -: orario continuato fino alle 17:30, chiudiamo proprio quando terminano gli orari d’ufficio e la gente esce a fare shopping. Uno spezzato ci farebbe più comodo ma ci sono vecchi regolamenti che lo impediscono e dovrebbero essere modificati. Anche le pulizie sono un problema, in molti casi provvediamo noi, la mia collega ha appeso ornamenti qua e là per dare un’immagine di maggior decoro ma abbiamo bisogno di più personale che si dedichi a noi, sopratttutto di maggior vigilanza».

 «Qualcuno dovrebbe far rispettre i regolamenti interni – fa eco Giulia Morandini di “Creative Juliet Factory” – c’è chi fuma dentro il mercato e chi espone fuori superando i limiti, dando un’immagine di degrado. Un tempo c’era una persona che vigilava, c’era più ordine e pulizia, i clienti notano queste cose e ce le riferiscono. Una volta risolti questi problemi è urgente fare della pubblicità, in molti non sanno che c’è l’opportunità di prendere in affitto questi box, segnalando questi problemi speriamo solo che la gente sappia di noi e di questa occasione».

Morandini specifica che «L’assessore Giorgi è molto presente, lo sentiamo quasi ogni giorno, pensiamo sia un problema di uffici e burocrazia interna se i tempi di attesa sono così lunghi. Ci sono state anche delle ristrutturazioni con relative richieste di permessi, e questo ha dilatato i tempi tanto che in molti hanno rinunciato. Noi invece resistiamo perché crediamo nel Mercato coperto e nel suo rilancio».

L'assessore Giorgi, in terza commissione il 25 luglio, ha ricordato il lavoro fatto per la riqualificazione e la bonifica degli spazi, ha rilanciato i 20 box ancora disponibili e dichiarato l'impegno a trovare un grande attrattore privato disposto a investire. Ha ammesso, tuttavia, una carenza di risorse pubbliche da destinare al mercato.

Per il momento gli artigiani del primo piano resistono, come l’ “inossidabile” Sergio, che da una vita gestisce un mercato itinerante di gioielli fatti a mano e ha deciso di stabilizzarsi al Mercato coperto: «Ho scelto un posto davanti alla scala mobile, proprio per essere visibile. Io guardo quella scala tutto il giorno ma il problema è che la salgono in pochi. Siamo molto arrabbiati, in due mesi il mio guadagno è stato di 380 euro».

Purtroppo a volte la passione non basta, e alcuni non possono permettersi di resistere a lungo. Chiude, infatti, la bottega “Il Caffè dei re”, che propone un caffè speciale con integratori naturali e artigianato a tema. «Molto ha giocato la posizione infelice  - spiega la titolare -, davanti ci sono solo dei box vuoti. È stata una bellissima occasione, sarebbe bastato poco per farla funzionare. Sono le sinergie tra colleghi che fanno la differenza, come gli eventi collettivi con degustazioni. Ne abbiamo organizzati ma siamo troppo in pochi. Dopo più di un anno, andarsene è un grande dolore per me. Magari potrò riprovarci quando e se ci sarà un effettivo rilancio».

Mercato Coperto

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Delusioni e speranze al Mercato coperto: il reportage

TriestePrima è in caricamento