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Cronaca

Detenuto ricoverato al Maggiore aggredisce a sprangate due agenti della scorta

Un detenuto del carcere del Coroneo, ricoverato all'ospedale Maggiore di Trieste ha preso a sprangate gli agenti della scorta che piantonavano la sua stanza

Piantonato da giorni nel reparto di Diagnosi e Cura dell’ospedale Maggiore di Trieste dopo aver distrutto già due celle del reparto di isolamento del Coroneo, ieri pomeriggio il detenuto, un uomo triestino con problemi di tossicodipendenza e salute mentale, si è procurato alcune sbarre di ferro rompendo il letto della stanza del nosocomio dove era ricoverato ed ha aggredito molto violentemente la scorta della Polizia Penitenziaria che lo sorvegliava; gli agenti per arginare la sua furia violenta e proteggere anche gli altri ospiti del reparto e gli infermieri presenti hanno dovuto accostare la porta della stanza per impedire che colpisse qualcuno o tentasse addirittura la fuga ma lui, con una violenza inaudita è riuscito addirittura a sfondarla.

A riferirlo è la dott.ssa Federica D’Amore,segretaria regionale UGL Polizia Penitenziaria Triveneto, «Fortunatamente l’episodio è accaduto durante il cambio turno della scorta, momento in cui erano presenti sia i colleghi che avevano terminato il servizio sia quelli che lo stavano iniziando perché altrimenti sarebbe stato impossibile frenare la furia del detenuto ed è stato comunque necessario far intervenire anche una volante della Polizia in supporto».

Solo grazie ad un espediente, nascondendosi alla sua vista, è stato possibile afferrare repentinamente la spranga di ferro con cui si era armato e sottrarla al detenuto; gli agenti hanno poi potuto bloccare l’aggressore e farlo calmare per far intervenire il personale sanitario. Intanto due degli agenti presenti sono stati accompagnati al pronto soccorso dove sono state riscontrate rispettivamente la lussazione della spalla (guaribile in sette giorni) e la frattura della mano con 20 giorni di prognosi.

Quello che lascia sgomenti è che, racconta la dott.ssa D’Amore «sono settimane che questo soggetto si mostra aggressivo e gli episodi di violenza su persone e cose sono stati diversi; nel reparto di Diagnosi e Cura sono attualmente piantonati due detenuti e la scorta predisposta alla loro vigilanza è assolutamente insufficiente, soprattutto se si considera che i nostri colleghi non hanno a disposizione alcuno strumento di contenimento e non hanno modo di difendersi da aggressioni come questa; chiediamo che la scorta venga rinforzata e che venga verificata l’idoneità di questo reparto ad ospitare persone detenute; sono stati momenti di panico, i colleghi si sono sentiti in difficoltà e privi di mezzi; hanno chiesto rinforzi dal carcere ma non era disponibile nessuno e hanno dovuto chiamare i colleghi della Polizia».

«La segreteria UGL Polizia Penitenziaria Triveneto auspica che, vengano presi seri provvedimenti a tutela della sicurezza del personale, che il detenuto sia trasferito in un reparto di medicina protetta dove possa ricevere le cure in totale sicurezza e soprattutto che le Autorità considerino in futuro la delicatezza dei servizi di piantonamento della Polizia Penitenziaria in luoghi esterni di cura, mettendo a disposizione del personale operante tutti gli strumenti e le risorse previste; infine esprimiamo tutta la nostra vicinanza ai colleghi che hanno avuto la peggio in questa circostanza augurando loro una pronta guarigione».

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