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Cronaca

«Devastazione a Roma, manipolo di “nuovi barbari” ha “stuprato” la nostra cultura»

È quanto afferma in una nota il SAP, Sindacato Autonomo di Polizia: «Serve urgentemente investire sulla sicurezza e modernizzare le forze di polizia, ridotte ai minimi termini dalle scelte politiche di questi ultimi anni»

«Dopo i disordini e i gravi, indelebili danneggiamenti di Roma per mano dei supporters olandesi, serve una seria riflessione su quello che è diventata l’Italia». È quanto afferma in una nota il SAP, Sindacato Autonomo di Polizia

«Ancora una volta - aggiunge il SAP -  si è cercato un capro espiatorio, la via più facile per giustificare degli accadimenti gravi e cercare a tutti i costi cosa potrebbe non aver funzionato piuttosto che analizzare quello che stiamo diventando e cosa siamo disposti a farci fare. Ancora una volta quindi si è puntato il dito, cercando di attribuire responsabilità per quanto è successo, verso chi doveva garantire e gestire l’ordine pubblico: le forze dell’ordine. Un film già visto tante volte; la trama sempre la stessa».

«Quella sera - continua la nota -  la devastazione e l’irreparabile scempio di opere d’arte - che così ben rappresentano la nostra civiltà e che appartengono non solo all’Italia, ma al patrimonio culturale dell’intera umanità - sono state “violentate” come spesso ormai accade nella vita quotidiana e nelle nostre strade, ai nostri valori e alle nostre tradizioni. È bastato un manipolo di “nuovi barbari” e non di terroristi, oggi il vero pericolo, per “stuprare” la nostra storia, la nostra cultura».

«I primi responsabili di tutto - spIega il SAP -  questo in realtà siamo noi tutti, è l’Italia, non le forze dell’ordine che hanno fronteggiato quelle situazioni come potevano e come è concesso loro. In questo caso si è detto che sia stato permesso troppo, al contrario di altre volte che si è attribuita troppa durezza nell’intervenire. A seconda dei casi o siamo dei violenti o siamo degli incapaci. L’Italia tanto solidale con gli altri, troppo poco con se stessa. L’ Italia che permette troppo a chi delinque e che mette alla gogna chi deve garantire l’ordine e la sicurezza pubblica».

«Spesso - viene sottolineato -  non ci sono regole chiare; c’è in compenso la sicurezza da parte di chi si comporta male di farla franca e di non pagare il conto con la giustizia. Uno Stato “garante” con i criminali ma che non riesce a garantire la “pace” alle persone oneste e mette spesso alla “graticola” quelli che sono i suoi difensori. Questo succede sia per chi difende l’Italia dal suo interno sia per chi la difende dal suo esterno: la vicenda dei due marò ancora oggi “prigionieri”, insegna. Oggi siamo capaci di essere “umanitari” accogliendo, senza forse avere le possibilità economiche per farlo, migliaia di persone che provengono da scenari difficili, spesso di guerra, alcuni dei quali perfino ostili all’Italia, dando loro il massimo del rispetto. Lo stesso rispetto che sarebbe dovuto, ed è spesso negato, a chi rappresenta lo Stato e dovrebbe garantire un vivere sereno».

«Siamo tutti degli esseri umani - riferisce il SAP - , anche quelle persone - molte delle quali disperate - delle quali però nulla conosciamo della loro identità, del loro stato di salute e delle loro reali intenzioni. Nulla siamo capaci di garantire a queste persone per il loro futuro, del resto non siamo capaci nemmeno di garantirlo ai nostri figli. Il rischio, molto elevato, è che molti di questi possano essere reclutati, come già è accaduto in passato, dalla criminalità organizzata o peggio che alcuni di questi possano essere dei terroristi infiltrati. Nulla saremo capaci di garantire ai nostri connazionali in termini di sicurezza e tranquillità se continueremo a “smantellare” le nostre “difese”».

«Oggi serve urgentemente investire sulla sicurezza - conclude la nota -  e modernizzare le forze di polizia, ridotte ai minimi termini dalle scelte politiche di questi ultimi anni. Serve formazione e servono regole certe su come operare in determinati scenari. Servono regole chiare per chi opera e per chi sta dalla parte sbagliata, quella che ha intenzione di comportarsi male; per quest’ultima serve soprattutto la certezza e la consapevolezza che se ha fatto qualcosa di sbagliato pagherà alla società il conto per intero e subito.  Serve determinazione!»

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