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Cronaca

FVG quarta regione in Italia per numero di dipendenti pubblici

Sono 90mila i dipendenti pubblici del FVG. Rispetto al 2014 il loro numero è aumentato di oltre 3.000 unità (+3,6%), in particolare nell’ambito della Scuola (+8,4%) e del comparto che include Forze armate, Corpi di polizia e Vigili del Fuoco (+10,4%).

Nel 2018 in Friuli Venezia Giulia si contavano quasi 90.000 dipendenti pubblici, oltre la metà dei quali impiegati nella Scuola e nel Servizio sanitario. Rispetto al 2014 il loro numero è aumentato di oltre 3.000 unità (+3,6%), in particolare nell’ambito della Scuola (+8,4%) e del comparto che include Forze armate, Corpi di polizia e Vigili del Fuoco (+10,4%). Al contrario risultano in deciso calo i dipendenti delle Amministrazioni centrali (-6,2%) e locali (-5,8%). Lo rileva Alessandro Russo, ricercatore dell’Ires Fvg che ha rielaborato dati Inps. «Bisogna comunque tenere presente – spiega Russo – che questi dati possono riflettere variazioni non solo strettamente occupazionali (ampliamento o diminuzione degli organici), ma anche determinate dalla ricollocazione dei lavoratori di alcune istituzioni a un diverso gruppo contrattuale o a una diversa sede territoriale di lavoro».

Fvg al quarto posto per numero di dipendenti pubblici

La nostra regione è quarta in Italia per numero di dipendenti pubblici in rapporto alla popolazione. In questa graduatoria, infatti, si osserva al primo posto la Valle d’Aosta con 10 dipendenti pubblici ogni 100 residenti, seguita da Trentino Alto Adige (9,8), Lazio (8,0), Fvg (7,4) e Sardegna (7,1). In generale si rileva che tale rapporto è più elevato nelle regioni a statuto speciale, con la comprensibile eccezione del Lazio; solo la Sicilia (6,0) è in linea con la media nazionale (5,9). Inoltre ben tre province del Fvg si collocano nei primi quindici posti: Trieste è terza dopo Bolzano e Aosta con 9,5 dipendenti pubblici ogni 100 residenti, Udine dodicesima (con 7,2) e Gorizia quindicesima (7,0). Pordenone presenta un quoziente meno elevato (6,3), comunque leggermente superiore alla media italiana.

Più tempo determinato e meno part time

Sempre nel confronto 2014-2018 si può però osservare una flessione solo nella provincia di Trieste (-4%), mentre nel resto della regione si registrano degli incrementi. È interessante anche rilevare una crescita dei rapporti di lavoro a termine, che evidentemente negli ultimi anni non ha riguardato solo il settore privato. I lavoratori a tempo determinato nel settore pubblico regionale sono infatti cresciuti di quasi 2.500 unità nel periodo considerato (+32,2%, contro un +11,3% registrato a livello nazionale), mentre quelli a tempo indeterminato sono aumentati di 635 unità (+0,8%). Il comparto della Scuola è quello che presenta l’incidenza maggiore dell’occupazione a tempo determinato, che riguarda circa un quarto dei dipendenti. Come è noto, inoltre, nel settore pubblico si rileva una prevalenza dell’occupazione femminile (58% del totale), soprattutto nella Scuola (79,5%) e nella Sanità (74,3%). Il raggruppamento che comprende le Forze armate, i Corpi di Polizia e i Vigili del Fuoco è invece quello che vede la minore presenza femminile (appena l’8,6%) e l’organico più giovane (solo il 26,2% dei lavoratori ha più di 50 anni, contro una media generale del 49,7%). Nel periodo considerato è infine aumentata l’occupazione a tempo pieno (+5.948 unità, pari a +7,8%) ed è diminuita quella part time (-2.856 unità, pari a -27,2%). 

Nel pubblico retribuzioni più elevate

La retribuzione media dei dipendenti pubblici, in termine di imponibile previdenziale annuo, nel 2018 in regione è stata pari a 33.047 euro. In base al gruppo contrattuale di appartenenza si nota una notevole variabilità, in quanto si passa dall’Università e dagli enti di ricerca, in cui la retribuzione media supera i 44.000 euro all’anno, alla Scuola dove tale valore è inferiore di ben 20.000 euro (24.188), anche perché incide negativamente la componente precaria. Se si considerano esclusivamente i lavoratori a tempo indeterminato e pieno i divari si attutiscono un po’, ma tra questi due gruppi risultano comunque marcati (48.077 euro contro 29.855). Sempre considerando i soli tempi indeterminati full time si può anche osservare che le donne guadagnano in media circa il 21% in meno rispetto agli uomini: nella Sanità il 24% in meno. Si può infine evidenziare che i dipendenti del settore privato guadagnano in media il 15% in meno, pari a una differenza di 5.500 euro (36.591 contro 31.091). A livello territoriale a Trieste si registrano le retribuzioni più elevate, sia nel pubblico che nel privato (rispettivamente 37.390 e 34.660 euro di imponibile annuo in media).

La fonte dei dati

A seguito della soppressione dell’Inpdap (Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell'Amministrazione Pubblica) e al trasferimento delle relative funzioni all'Inps nel 2012, quest’ultimo rende disponibili una serie di dati statisticamente utilizzabili a partire dall’anno 2014. I dati illustrati si riferiscono ai lavoratori dipendenti del settore pubblico assicurati presso l’Inps che hanno avuto almeno una giornata retribuita nel corso dell’anno. Il lavoratore che nel corso dell’anno ha avuto più di un rapporto di lavoro viene contato una sola volta e classificato per gruppo contrattuale, tipologia contrattuale e luogo di lavoro sulla base del suo ultimo rapporto di lavoro, mentre retribuzione e giornate retribuite si riferiscono alla somma di tutti i suoi rapporti di lavoro nell’anno. 
 

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