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Cronaca

«Nessuno scempio»: tutti assolti per il disboscamento della Val Rosandra

Per il giudice Marco Catapecchia «i quattro sono stati assolti per non aver commesso il fatto e perché il fatto non costituisce reato». La sentenza il giorno dopo l'apertura di una procedura d'infrazione da parte dell'Unione Europea

A TESTA ALTA.
Assolto con la formula più ampia dalla farneticante accusa di aver danneggiato la Val Rosandra. 
Un processo lunghissimo (4 anni) costosissimo (centinaia di migliaia di euro) fondato sul pregiudizio politico, sulla disinformazione e sulla diffamazione a causa del taglio di 40 (non quattromila!) alberi nell'alveo di un torrente da tutti riconosciuto pericoloso, su richiesta del comune e dei cittadini preoccupati. Ora le associazioni ambientaliste dovrebbero chiedere scusa: a noi, alla Protezione civile e ai cittadini italiani, ma sicuramente nn lo faranno. Dedico questa assoluzione ai volontari e ai dirigenti della Protezione Civile che hanno cercato di descrivere come barbari e che invece meritano plauso e ammirazione. 
Noi usciamo a testa alta come siamo entrati.

Luca CirianiQuesto il messaggio pubblicato poco fa dall’ex vicegovernatore Luca Ciriani in merito alla senteza arrivata oggi pomeriggio su quello che era stato denominato "lo scempio della Val Rosandra": con lui erano imputati, per cui il pm aveva chiesto un anno di arresto, l'ex capo della Protezione civile Guglielmo Berlasso e i funzionari Cristina Trocca e Adriano Morettin. Il giudice Marco Catapecchia «i quattro sono stati assolti per non aver commesso il fatto e perché il fatto non costituisce reato».

La sentenza arriva il giorno dopo la notizia che l'Unione Europea, analizzata una petizione firmata da oltre diecimila cittadini, ha avviato una procedura d'infrazione per il disboscamento della Val Rosandra.

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