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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Emergenza sicurezza, SAP: «Più forze di polizia sul territorio e meno indulti»

Lo rileva in una nota Lorenzo Tamaro, Segretario Provinciale SAP: «Spesso si parla della dignità dei detenuti, ma poco si pensa a quella delle vittime e del diritto di trovare giustizia per quanto è stato loro ingiustamente tolto o danneggiato. Senza contare che questo sistema vanifica il lavoro, anche costoso in termini di spesa delle forze dell'ordine e dell'apparato della giustizia»

«Dopo i recenti fatti di cronaca come le rapine alla farmacia di Altura e dei coniugi in via Flavia, quella della Banca di Piazza Oberdan e molti altri fatti e accaduti nella nostra città,  è necessario non solo alzare la guardia auspicando quindi un’inversione di tendenza nelle assunzioni ed invio di nuovi e giovani agenti, ma anche porre l’attenzione su un altro argomento, sollevato da tempo dal SAP e riproposto con forza all’interno del dibattito sulla sicurezza che si è svolto nell’ambito della Festa della Lega Nord, alla quale il Segretario Provinciale di Trieste è stato invitato: la certezza della pena».

Lo rileva in una nota Lorenzo Tamaro, Segretario Provinciale SAP.

«Da un lato quindi - continua la nota - è necessaria una maggiore e più incisiva presenza sul territorio delle forze dell’ordine, ma dall’altra serve che chi ha commesso un atto criminale sia concretamente sanzionato. Invece, da decenni, si risponde ad una ormai costante emergenza carceraria con provvedimenti di clemenza o indulto, tanto che in questo periodo si torna perfino ad ipotizzare una nuova amnistia. In Italia le carceri si “aprono” regolarmente ogni 6 anni (ben 7 volte solo dal 1970 al 2006) e l’ultimo indulto ha rimesso in libertà circa 20.000 detenuti, un terzo dei quali recidivi e dei quali 7.000 condannati per omicidio volontario».

«Èbene precisare inoltre - spiega Tamaro - che ad ogni provvedimento d’impunità si registri una impennata sul fronte della commissione dei reati di maggiore allarme sociale come rapine, violenze sessuali, omicidi volontari, ecc. Spesso si parla della dignità dei detenuti, ma poco si pensa a quella delle vittime e del diritto di trovare giustizia per quanto è stato loro ingiustamente tolto o danneggiato. Senza contare che questo sistema vanifica il lavoro, anche costoso in termini di spesa delle forze dell’ordine e dell’apparato della giustizia. Siamo certi che gli autori di questi ultimi fatti di cronaca saranno individuati dalle Forze dell’Ordine che continuano da operare comunque in mezzo a mille difficoltà, esponendosi spesso rischiando di finire perfino sul banco degli imputati in procedimenti connessi».

«Vorremmo però - conclude- essere altrettanto certi che gli autori scontino quanto la legge prevede per aver commesso quei fatti criminali».

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