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Cronaca

Esposti amianto, al via percorso assistenziale: esenzione ticket, visite specialistiche ed aiuti

Il Documento è il frutto di un ampio accordo tra il Centro regionale unico amianto (Crua), l'Unità clinica operativa (Uco), la Medicina del lavoro dell'Università di Trieste, i Servizi per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro, il Centro regionale ausili, varie associazioni e i medici di medicina generale

È un piano che si pone l'obiettivo di sostenere e assistere le persone che sono state esposte all'amianto, garantendo la presa in carico e la continuità delle cure: prevede, alla base, il coinvolgimento del medico di medicina generale che con le sue valutazioni indirizzerà il paziente verso gli accertamenti specialistici del caso. Si riassume in queste caratteristiche il "Percorso socio sanitario assistenziale del soggetto esposto o ex esposto ad amianto", approvato dalla Giunta del Friuli Venezia Giulia su proposta dell'assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca.

Il Documento è il frutto di un ampio accordo tra il Centro regionale unico amianto (Crua), l'Unità clinica operativa (Uco), la Medicina del lavoro dell'Università di Trieste, i Servizi per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro, il Centro regionale ausili, varie associazioni e i medici di medicina generale.

Proprio i mdici di famiglia sono Al vertice del diagramma elaborato per rappresentare graficamente il percorso di presa in carico. Ad essi, infatti, devono rivolgersi in prima istanza le persone iscritte nel registro regionale degli esposti all'amianto istituito con la legge regionale 22/2001.

E, comunque, nel caso il paziente non abbia ancora provveduto a far domanda d'iscrizione, sarà proprio il medico di medicina generale a suggerire la registrazione.

L'appartenenza all'elenco degli esposti all'amianto è infatti il requisito per ottenere un tesserino individuale, strumento chiave nel Piano approvato dalla Regione. Chi possiede l'identificativo, infatti, potrà godere dell'esenzione del ticket nei vari passaggi dell'assistenza ai pazienti. Il primo passo è comunque la consultazione del medico di famiglia. Se questi dovesse riscontrare nei pazienti esposti all'amianto dei disturbi dubbi, indirizzerà il sospetto malato in un percorso di valutazione che si snoda tra i vari centri sanitari inclusi nel Piano regionale.

L'obiettivo, ovviamente, è l'individuazione precisa di una patologia. Nel caso in cui, dunque, da una prima valutazione apparissero dei sospetti di patologia amianto-correlata, il percorso prevede accertamenti specialistici di secondo livello, con eventuale ricovero in un centro specializzato. Altrimenti per il paziente sarà comunque predisposto un programma di controlli periodici. Questo iter sarà adottato in 12 mesi su tutto il territorio regionale.

La delibera approvata dalla Giunta regionale, infatti, assegna all'Area promozione salute e prevenzione della Direzione centrale salute il mandato di mettere in atto, entro un anno, ogni necessaria iniziativa per l'applicazione del Documento in tutto il Friuli Venezia Giulia

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