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Cronaca

Euntanasia: anche un triestino in attesa per il suicidio assistito in Svizzera

Il cittadino ha sottoscritto il testamento biologico tramite l'associazione Exit Italia

C'è anche un triestino che aspetta di essere contattato in Svizzera per il suicidio assistito. A darne conferma, come riportato nel servizio di Umberto Bosazzi su Telequattro, Emilio Coveri presidente dell'associazione Exit Italia alla quale il cittadino malato di SLA (sclerosi laterale amiotrofica) si era iscritto insieme alla moglie lo scorso novembre.

Il cittadino aveva sottoscritto il suo testamento biologico ovvero l'atto formale con cui una persona, nelle piene facoltà fisiche e mentali, in un momento della sua vita, decide di sottoscrivere di fronte a testimoni e ad un fiduciario, le sue volontà  riguardo alla fine della propria esistenza. A gennaio di quest'anno ha inviato la cosiddetta richiesta di attivazione che consiste in una serie di prassi che accompagnano la persona fino al termine del suo percorso, compresa l'ambulanza attrezzata per poter raggiungere una delle cliniche in Svizzera. Sono quattro quelle in cui si pùò praticare l'eutanasia e si trovano rispettivamente a Zurigo, Berna, Basilea e Lugano.

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