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Cronaca

Facebook censura la Cernigoi e l'Unione degli Istriani "gongola"

La giornalista triestina ha inviato una lettera ad Assostampa nella quale denuncia la cancellazione della pagina del giornale "La Nuova Alabarda". Il sodalizio degli esuli. "Se è vero che è stato Mark Zuckerberg a cancellarla, avrà avuto i suoi buoni motivi per farlo. O no?"

Facebook ha cancellato la pagina del giornale online della giornalista triestina Claudia Cernigoi. La pagina “La Nuova Alabarda” aperta nel 2013, era la parte web di una testata giornalistica “regolarmente iscritta al Tribunale di Trieste dal 1990”. La notizia viene riportata dal quotidiano sloveno di Trieste Primorski Dnevnik ed è stata ripresa anche da Assostampa del Friuli-Venezia Giulia. “Ieri ho ricevuto un laconico quanto lapidario annuncio dal non meglio identificato “Team di Facebook” che mi comunicava che la pagina della Nuova Alabarda non era più pubblicata” così la Cernigoi in una lettera inviata proprio ad Assostampa.

"Persi sei anni di lavoro" 

“Dopo circa una mezz’ora dalla contestazione della decisione da me inviata, per chiedere quantomeno i motivi che avevano portato a questa cancellazione, la pagina è scomparsa del tutto, con il contenuto di sei anni di lavoro giornalistico di indagine ed informazione, lavoro che ho perso irrimediabilmente”.

La giornalista triestina continua affermando che “nel corso di questi sei anni ho pubblicato una quantità immensa di articoli di attualità e di approfondimenti, soprattutto sul tema del fascismo e del neofascismo, della strategia della tensione e della storia del confine orientale (con particolare riferimento alle tematiche della Resistenza e della questione delle “foibe”); ma mi sono anche occupata di legalità, di antimafia, di ecologia, diritti civili, di rilanci di comunicati sulla situazione internazionale e via discorrendo”.

L'ultimo episodio di una lunga serie

Secondo la Cernigoi l’episodio è l’ultimo di una lunga lista di censure. “Non è la prima volta che Facebook censura i miei articoli, in base a segnalazioni pretestuose quanto bugiarde effettuate da persone cui dà fastidio il mio lavoro”.  “Tale accanimento nei miei confronti – continua la giornalista - è piuttosto pesante da subire, in quanto comporta il blocco della mia attività di informazione su uno dei canali social più frequentati”. Claudia Cernigoi circa due mesi aveva dato alle stampe il libro “Operazione Plutone”, un volume “sui processi per le foibe triestine edito dalla Kappa Vu di Udine, nel quale – come sostiene la giornalista – ho analizzato una serie di procedimenti giudiziari, spiegando come l’eccidio avvenuto presso l’Abisso Plutone sul Carso triestino non fu commesso da partigiani o militari jugoslavi, ma da un gruppo di criminali comuni infiltrati”. 

Le minacce di morte

A seguito della pubblicazione erano emerse reazioni scettiche e di condanna, provenienti per lo più dagli ambienti politici della destra triestina.  Per questo motivo “sono stata bersagliata da commenti e da messaggi contenenti anche minacce di morte: in base alla (falsa e calunniosa) accusa di essere una “negazionista delle foibe”, molti commentatori hanno scritto che per questo motivo dovremmo io stessa, nonché la mia editrice Alessandra Kersevan, venire “infoibate”, in una sorta di dantesco contrappasso, o, forse, rivendicazione a conferma di una delle cose che ho scritto (citando documenti del Ventennio) relativamente all’uso delle foibe da parte fascista come metodo di eliminazione degli avversari”. La Cernigoi riferisce di aver ricevuto “una quarantina di messaggi e insulti, di cui quattro con minacce gravi”.

Il commento "soddisfatto" dell'Unione degli Istriani 

Sulla vicenda è intervenuta anche l’Unione degli Istriani attraverso un post pubblicato su Facebook. “Se è vero che è stato Mark Zuckerberg a cancellarla, avrà avuto i suoi buoni motivi per farlo. O no?” questa la parte finale del post. Più volte il sodalizio presieduto da Massimiliano Lacota aveva diramato alcuni comunicati e notizie nelle quali tre storici "negazionisti" venivano invitati ad un dibattito pubblico. L'incontro tuttavia non si è mai verificato. 

Nella nota stampa, la giornalista triestina ha affermato che a seguito di un episodio che l’aveva vista protagonista di un diverbio su Facebook, sempre sul tema delle foibe “dopo l’ennesimo post che mi sputtanava” una utente avrebbe commentato “perché non buttiamo dentro anche lei”.

Il commento viene cancellato e bloccato dalla Cernigoi e la stessa affermato di aver “visto che (la persona in questione ndr) aveva pubblicato un commento in cui diceva che stava facendo un sacco di screenshot delle mie pagine, ed il giorno dopo mi è comparso il messaggio di cancellazione da parte di Facebook”.

Come si fa a cancellare una pagina Facebook

Se si è amministratori delle pagine Facebook cancellarle è operazione molto semplice. Più difficile invece chiedere di cancellare le pagine essendo “solamente” utenti del celebre social. In merito a questo Facebook cosa dice? Innanzitutto, bisogna accedere alle pagine che “desideri segnalare” e cliccare su (nome pagina ndr) sotto l’immagine di copertina”.

A questo punto “seleziona Fornisci un feedback o segnala questa Pagina”. Per fornire un feedback, clicca sull’opzione che descrive meglio in che modo questa Pagina viola i nostri Standard della community. Infine “potresti inviare una segnalazione a Facebook. Per alcuni tipi di contenuti, non ti chiederemo di inviare una segnalazione, ma useremo il tuo feedback per aiutare i nostri sistemi a capire”.

L’ultimo passaggio spiega poi che “se non riesci ad accedere alla Pagina che desideri segnalare, chiedi a un amico di farlo”. “Potremmo anche avvisare la persona responsabile o disattivare il suo account” così conclude la pagina con le linee guida del social network di Zuckerberg. 

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