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Cronaca

Ferriera, Comitato 5 dicembre: «Arvedi chiude? Ignorare le voci e combattere»

«Ha fatto dire ai sindacati che se non cessava il "clima ostile" se ne sarebbe andato. E non è successo niente. Ci batteremo fino alla chiusura»

«Viene fatta girare una voce priva di qualunque riscontro che Arvedi in estate se ne andrebbe da Trieste e chiuderebbe tutto», così dichiara in un post su Facebook il Comitato 5 dicembre, gruppo di cittadini uniti dall'obbiettivo di "risolvere il grave problema di salute pubblica legato alla Ferriera di Servola". Una voce che non viene presa sul serio: «Ebbene anche se Arvedi stesso oggi dicesse ai giornali "Sto pensando di chiudere tutto", anche se lo sentissimo dalla sua bocca non ci fideremmo e contonueremmo a combattere senza sosta fino alla chiusura.Tutte queste cose Arvedi le ha già dette, ha detto a noi a luglio 2016 che con la ghisa ci perde (però intanto non molla e la Regione nemmeno, visto che la Serracchiani ha detto che si continuerà a fare ghisa ancora per molto a Trieste) e ha fatto dire ai sindacati che se non cessava il "clima ostile" se ne sarebbe andato. E non è successo niente».

Nella foto si possono chiaramente vedere i minerali «che continuano purtroppo ad arrivare - precisa il Comitato - e inquinano il mare perché il parco minerali nonostante l'accordo di programma non viene messo in sicurezza e coperto. Nel momento in cui il disastro all'altoforno ha fatto rialzare la testa a tanti triestini facendoli giustamente inc*#@are e il Sindaco ha prodotto un'ordinanza tanto dovuta quanto importante,non deve passare il messaggio che basta aspettare perché tanto farà tutto Arvedi. Occorre invece martellare incessantemente come è stato fatto sempre, ma insieme al Comune da luglio, con richieste di annullamento, ordinanze, diffide e fra poco multe».

Gli operai dello stabilimento vengono dunque chiamati a prendere posizione e a «doversi preoccupare seriamente della veridicità o meno di questa voce e in base a ciò scegliere se continuare a stare dalla parte di una proprietà che starebbe per vendere o dei cittadini che devono lottare e non stare fermi, insieme alle istituzioni che devono proteggere prima la salute e poi il lavoro. Ignorare le voci, picchiare duro, picchiare uniti».
 

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