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Cronaca

Chiusura area a caldo della Ferriera, le opposizioni: "C'è il nulla, la scatola è vuota"

Il Partito Democratico, Open Fvg, i Cinque Stelle e i sindacati criticano l'intervento di Scoccimarro in Consiglio comunale. Famulari: "Propaganda". Morena: "Parliamo della chiusura o di Arvedi che se ne vuole andare?". Cinque Stelle: "Nessuno ha fatto niente da Trieste". Per la maggioranza "il percorso è quello giusto"

La maggioranza di centrodestra parla di un percorso tracciato verso la chiusura dell’area a caldo dello stabilimento della Ferriera, mentre per le opposizioni e per i sindacati all’interno della scatola c’è il nulla. Sono queste in sintesi le due posizioni che sono emerse questa mattina durante il Consiglio comunale convocato appositamente per discutere l’improvvisa accelerazione che la presunta dismissione dell’area a caldo ha subìto negli scorsi giorni in virtù di dichiarazioni apparse sulla stampa locale.

Ferriera, Serracchiani: "Destra senza piani alternativi nè idee"

Dopo l’intervento dell’assessore regionale all’Ambiente Fabio Scoccimarro, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza ha ribadito la sua idea. “Lo sviluppo della città non è certamente la Ferriera” ha affermato il primo cittadino. “Dobbiamo continuare ad investire nella direzione della chiusura, ma decidiamo una volta per tutte, visto che la nostra città ha altri interessi. Sarà anche una scelta dolorosa ma decidiamo”.

Lista Dipiazza, FdI, Forza Italia e Lega sulla chiusura

I fedelissimi della Lista Dipiazza hanno affermato, dalle parole del capogruppo Vincenzo Rescigno, di essersi “sempre schierati per la chiusura dell’area a caldo. Tutto il discorso attorno ai 100 giorni è fuorviante e falso, anche perché già nel 2008 la Ferriera era destinata a morire di morte naturale”. Il navigato consigliere Roberto De Gioia, che a giorni potrebbe cambiare casacca politica per l'ennesima volta e passare tra le fila di Progetto Fvg, ha affermato che “Scoccimarro ha fatto tutto il possibile almeno per aprire un dialogo. Chiudere la Ferriera non è una cosa che si fa a cuor leggero. Dopo 20 anni, devo dire che ho un po’ più di fiducia rispetto al passato”.

Everest Bertoli della Lega ha posto l'accento sul "lavoro dell'amministrazione Fedriga di concerto con la giunta Dipiazza. Per la prima volta stiamo parlando di un obiettivo comune, vale a dire la chiusura dell'area a caldo. Abbiamo un'occasione storica per riuscire a farlo, anche mettendo in gioco l'Autorità Portuale e il Ministero dello Sviluppo Economico, affinché tale chiusura non porti alla perdita dei posti di lavoro". 

"Area a caldo non è più compatibile con lo sviluppo di Trieste" le parole di Scoccimarro

"Lo sviluppo della città è il porto e non lo stabilimento di Arvedi" così Fratelli d'Italia che con Claudio Giacomelli ha sottolineato come “questo percorso abbia smosso la città, paventando un’apertura che non si era mai verificata prima. Dobbiamo avere grande rispetto degli operai, perché sappiamo che anche con un percorso tracciato, la risposta non ci sarà né oggi né domani”.

Secondo Michele Babuder di Forza Italia “la città ha paura dello stabilimento. Credo che il confronto sia utile e non c’è bisogno di mettere la bandierina: quello è il gioco della politica contro noi stessi e noi siamo stati eletti anche con l’obiettivo di tutelare la salute non solo dei cittadini di Servola, bensì di tutta Trieste”. Alberto Polacco infine ha indicato la “svolta costruttiva. Sappiamo che non possiamo creare dicotomia tra ambiente e lavoro: dobbiamo dare risposte alle necessità occupazionali, ma la strada è quella giusta”.

La posizione del Partito Democratico e di Open Fvg

Critiche invece le opposizioni che con Laura Famulari del Partito Democratico ha criticato “il metodo” con cui si è arrivati a questo punto. “Chiedo che siano ascoltati i sindacati e tutte le parti coinvolte” ha introdotto la segretaria provinciale. “Da quello che abbiamo ascoltato oggi, l’unica cosa che mi sento di dire è che ho sentito propaganda”. “Lei viene qui a rassicurarci sull’assenza di una crisi industriale, ma per noi quello che manca è proprio una vera politica industriale. Non possiamo pensare che tutti i lavoratori della Ferriera vengano ricollocati in porto, è un’idea assolutamente impossibile da realizzare”.

Anche Sabrina Morena di Open Fvg ha criticato pesantemente le dichiarazioni di Scoccimarro: “Deve essere molto più chiaro, perché parlate della chiusura dell’area a caldo, mentre Arvedi dice di voler andar via”. Secondo la Morena “voglio sapere se si parla della chiusura di quell’area o di altri reparti, voglio capire con esattezza dove finiscono tutte queste centinaia di persone”.

Ad aggiungersi al coro di critiche è stata anche Maria Teresa Bassa Poropat: “Mi sarei aspettata maggiori informazioni in merito alla presunta chiusura ed invece non abbiamo acquisito alcun elemento aggiuntivo rispetto a quello che già sapevamo”. Bassa Poropat ha concluso come sia “auspicabile un’audizione dell’assessore Rosolen, perché la nostra preoccupazione è riferita all’uscita di Arvedi senza avere un altro investitore”.

Cinque Stelle: "Da qui non è partito proprio nulla"

Elena Danielis dei Cinque Stelle ha “la politica in questo caso non ha alcun ruolo. Qui c’è un imprenditore al quale non conviene più produrre ghisa e l’area è appetibile per altre attività. Nessuno qui dentro ha fatto nulla per la chiusura dell’area a caldo. Tutte le proposte precedenti sono state disattese o bocciate”. Secondo la Danielis “qui c’è qualcuno che vuole farsi bello con la chiusura di cui non ha alcun merito e la crisi occupazionale è ancora tutta da gestire. Speriamo che a Roma si riescano a trovare i mezzi per risolverla, ma è importante ribadire che da qui non è partito nulla”.

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