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Sindacati Ferriera: "Necessario un secondo accordo di programma"

FIM CISL e FIOM CGIL esprimono preoccupazione sul futuro dello stabilimento dopo le voci di corridoio che si rincorrono sulla possibile acquisizione da parte di un gruppo cinese. "Vogliamo essere informati di ciò che sta accadendo"

"Vogliamo essere coinvolti nelle decisioni che l'azienda prende a livello occupazionale". Le voci di corridoio su un possibile acquirente cinese della Ferriera scatenano la preoccupazione dei sindacati che chiedono di essere informati di quello che sta accadendo. Fim Cisl e Fiom Cgil chiedono un secondo accordo di programma. Marco Relli, Umberto Salvaneschi e Thomas Trost richiamano l'attenzione sull'occupazione.

"Dei tavoli della Regione non c'è notizia"

"C'è una forte preoccupazione" ha detto Salvaneschi. "Allo stato attuale delle cose non sappiamo di che cosa si parla e quale potrebbe essere il lavoro occupazionale in prospettive diverse da quelle attuali". I sindacati lamentano il fatto che Massimiliano Fedriga, durante l'ultimo incontro tenutosi il 18 settembre, abbia chiesto di restringere il lavoro dei tavoli ma degli stessi ad oggi, sempre secondo il sindacato, non ci sarebbe notizia.  "Temiamo di trovarci di fronte a situazioni che vanno avanti - sempre Salvaneschi - e noi non siamo ancora informati. Ricordiamo che per il primo accordo di programma il sindacato non c'era e in Regione abbiamo detto che se si farà questo secondo accordo di programma, e si dovrà fare qualora le questioni non saranno solo di carattere siderurgico, debba essere affrontato in primis anche col sindacato a tutti i livelli, ministeriale a Roma e con la Regione". 

Nessuna risposta alle richieste sindacali

Marco Relli, segretario Fiom Cgil ha espresso la sua preoccupazione. "Ogni azienda siderurgica ha bisogno di interventi cospici ed importanti per garantire il mantenimento industriale e produttivo. Abbiamo chiesto anche al Ministero dello Sviluppo Economico ma non ci è mai stata data la risposta che attendevamo". Al momento le sigle sindacali stanno attraversando un momento non semplice dato anche dalle difficoltà del rinnovo delle cariche interne allo stabilimento. "Se passa il ragionamento che si crei una interfase con una non rappresentanza noi riteniamo che sia una cosa pericolosissima" ha dichiarato Salvaneschi di Fim Cisl. 

Le domande ai sindacati

Avete timori che la Regione vi possa lasciare fuori dalla discussione? "Abbiamo fatto presente alla Regione che in questo secondo accordo di programma il sindacato deve esserci perché parte in causa a difesa dell'occupazione e del salario di più di 600 famiglie. Ritengo che non ci sia una volontà specifica a tenerci fuori e spero che questa mia impressione sia confermata dai fatti" ha affermato sempre Salvaneschi.  

Le voci dell'acquisizione esterna da parte di un gruppo cinese rimbalzano da più parti. Se sono reali allora qualcuno sa sicuramente o è informato dei fatti. I sindacati però esprimono preoccupazione. "Le voci preoccupano ma noi vogliamo rimanere sui fatti. Proprio per enunciazione da parte dell'azienda c'è la volontà da parte del gruppo di mantenere il ciclo integrale della siderurgia e su questo noi siamo fermi. Se poi, come sempre più insistentemente e con una ciclicità sempre più veloce esistono altre prospettive e altri progetti vorremmo essere informati e parte attiva di una discussione da subito e non in corso d'opera in un momento in cui l'efficacia dell'intervento del sindacato per quanto riguarda la difesa occupazionale sia ormai debole o vanificata da eventi già successi". 

Le voci dell'acquisizione esterna sono solamente annunci o sono reali? "Riteniamo che queste voci (di acquisizione ndr) ci sono da anni, abbiamo riportato e citato dati del 2009. Riteniamo che proprio per un cambio a livello locale e mondiale faccia sì che ci siano delle volontà e degli intendimenti di carattere geo-economico sull'interesse di quell'area e proprio per questo le voci che sono sempre più definite devono uscire allo scoperto se esistono, nei tempi pur maturi ma nei tempi necessari a parlare con il sindacato al tavolo per la difesa dell'occupazione" 

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