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Cronaca

Ferriera, USB chiede un tavolo di crisi al Mise: "Troppe incertezze"

"Le dichiarazioni di Arvedi appaiono l'ennesimo tentativo di scaricare su altri le responsabilità di un’azienda che si sta sganciando dai propri impegni e che prova per l'ultima volta a produrre un'operazione di “cassa” sulla pelle dei lavoratori e della città di Trieste"

L’Unione Sindacale di Base ha richiesto l'intervento urgente del governo con un tavolo di discussione presso il Ministero dello Sviluppo Economico. "Riteniamo che le ultime dichiarazioni di Arvedi sulla Ferriera di Servola non lascino spazio a interpretazioni sulle reali intenzioni dell'azienda. Tali dichiarazioni appaiono l'ennesimo tentativo di scaricare su altri le responsabilità di un’azienda che si sta sganciando dai propri impegni e che prova per l'ultima volta a produrre un'operazione di “cassa” sulla pelle dei lavoratori e della città di Trieste" Così il sindacato in una nota stampa.

"USB - continua - da una parte ritiene sia necessario che l'azienda venga a rispondere delle sue scelte industriali davanti alle istituzioni nazionali. Deve essere chiaro a tutti, che non possiamo condividere un'impostazione per cui l'azienda se ne va con “i soldi in mano” abbandonando un territorio contaminato e centinaia di lavoratori. Dall'altra deve esserci un impegno straordinario del pubblico per la riappropriazione di questa partita".

"Porto e logistica non possono essere la risposta occupazionale a tutto"

"Il percorso ormai tracciato sulla dismissione dell'area a caldo - specifica la nota -, va inserito dentro una discussione che chiarisca quali sono oggi gli scenari di insediamenti industriali finalizzati a nuova occupazione, anche sulla base degli impegni assunti in in merito allo sfruttamento dell'extraterritorialità doganale ai fini manifatturieri della cosidetta “Zona Franca” legata al Porto di Trieste, perché porto e logistica non possono essere di certo la risposta occupazionale a tutto. Così come è aperta una grande questione ambientale nella città dopo decenni di attività del polo siderurgico".

"Di tutto ciò il governo, le istituzioni e gli enti locali devono occuparsi direttamente, impedendo che il privato scarichi sul pubblico i costi sociali ed economici della dismissione Infine, per la nostra organizzazione non è sostenibile un'impostazione per cui si tenga separata la discussione tra Acciaierie Arvedi e Siderurgica Triestina. USB pur avendo chiare le prerogative e le garanzie del piano organico dei Porti (riguardanti esclusivamente ST) chiede che la discussione sia affrontata confermando e salvaguardando l'unità del gruppo Arvedi" conclude.

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