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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Festa del gatto: le iniziative del Comune per accudire i felini “randagi” della città

I gatti senza padrone non sono "res nullius", ma sono considerati “proprietà” dell'amministrazione comunale al pari degli altri soggetti naturali che compongono l'ambiente e il territorio

Un “pensierino” del Comune andrà “in dono” a tutti i felini non accasati della nostra città, per adeguatamente celebrare l'annuale ricorrenza del 17 febbraio, ovvero la Festa Nazionale del Gatto, istituita per la prima volta nel 1990 su proposta di una giornalista della rivista “Tuttogatto”, e poi “declinata” in vario modo nelle diverse regioni e città del nostro Paese.

A Trieste, oltre alle varie iniziative che certamente si svolgeranno qua e là, in un'ottica più prettamente affettiva, per opera dei proprietari dei mici o di chi li accudisce nei luoghi aperti della città, spetterà invece all'Amministrazione Municipale intervenire più concretamente attuando una progressiva completa sostituzione delle “casette”, diffuse su tutto il territorio comunale per offrire un importante luogo di rifugio alle numerose colonie feline presenti praticamente in tutti i rioni.

L'”operazione” è stata presentata oggi in Municipio – simbolicamente proprio alla vigilia della Festa del Gatto – in una conferenza stampa cui sono intervenuti il competente Assessore agli Affari ed Educazione Zoofila, affiancato dal responsabile dell'Ufficio Sostenibilità Ambientale del Comune Giampiero Saccucci Di Napoli con le funzionarie dell'Ufficio Zoofilo Daniela Arzon e Sonia Lorenzi, dall'avvocato Patrizia Di Lorenzo che collabora a titolo gratuito col Comune in veste di  “assistente zoofila”, nonché dai signori Gianni Bergamo e Vincenza Di Gennaro, due dei ben 380 “gattari” volontari autorizzati, ovvero regolarmente registrati in Municipio dopo aver effettuato un corso e un esame e venir quindi muniti di un apposito “patentino” che li abilitata alla custodia e tutela delle colonie feline a ognuno di essi assegnate. Il tutto – ha spiegato l'Assessore – secondo precise norme di legge (Legge Regionale n. 20 del 2012) in quanto il felino “randagio” non è “res nullius” ma è considerato “proprietà” del Comune al pari degli altri soggetti naturali che compongono l'ambiente e il territorio.

E proprio ai signori Bergamo e Di Gennaro l'Assessore ha consegnato le prime tre nuove  “casette” (contrassegnate da un'etichetta con lo stemma del Comune e con il numero della colonia felina corrispondente) delle 400 che saranno successivamente collocate, in sostituzione delle altrettante (posizionate per la prima volta nel 2005) che le intemperie, ma anche, purtroppo, l'opera di vandali o di ladri, hanno via via deteriorato o fatto mancare. In proposito sempre l'Assessore, ma anche  l'avv. Di Lorenzo, hanno ricordato che il danneggiamento o il furto di questi ricoveri per animali costituiscono un vero e proprio reato, punibile ai sensi di legge, in quanto danno a un patrimonio pubblico.

Nell'occasione l'Assessore, dopo aver ricordato la grande sensibilità zoofila tradizionale della nostra città, che presenta un “bilancio” di oltre 22.000 cani censiti e una stima di quasi il doppio di gatti domestici “felicemente ospitati” nelle abitazioni, ha nello stesso senso apertamente lodato l'opera altamente meritoria dei “gattari” volontari che in tutti i modi (dal fornirgli il cibo fino a provvedere alla loro costante mappatura con “chip” di riconoscimento e alla sterilizzazione o a portarli dai veterinari in caso di bisogno) accudiscono quotidianamente gli oltre 5000 gatti randagi censiti, gravitanti attorno alle 700 colonie feline istituite allo scopo.

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