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Cronaca

Festa della Polizia locale, Abbate: «Siamo sempre presenti, ma senza strumenti e tutele»

«In occasione della festa di San Sebastiano a Ronchi dei Legionari, alla presenza degli assessori regionali Vito e Panontin, le dure accuse del comandante»

La Polizia locale del Fvg ha festeggiato il suo patrono, San Sebastiano, il 20 gennaio a Ronchi dei Legionari, con la nona edizione della "Festa della Polizia locale". Oltre al corteo con coccarde tricolori e la banda della società filarmonica Verdi, c'è stata la consegna di 64 encomi ad altrettanti agenti, alla presenza del sindaco, Livio Vecchiet, gli assessori regionali Paolo Panontin e Sara Vito, il consigliere regionale Diego Moretti, il comandante della Polizia locale di Ronchi, Elisa Vittori e da quello di Trieste, Sergio Abbate.

Proprio il comandante Abbate, nel suo discorso, ha parlato chiaro denunciando una grave carenza di risorse: «Siamo presenti ogni giorno per 24 ore, occupandoci di sicurezza stradale e alimentare, dalla sicurezza commerciale a quella ambientale, dalla sicurezza del territorio a quella nei confronti dei delinquenti; ultimamente, anche contro possibili attentati terroristici.  Il tutto con strumenti scarsi o nulli e con tutele ancora minori».

Non sono state risparmiate critiche alla riforma degli enti locali: «L'istituzione delle Uti avrebbe potuto rappresentare un significativo punto di svolta in termini di razionalizzazione delle risorse e di potenziamento dell'attività operativa, ma avrebbe dovuto essere preceduta da tutta un'attività di omogeneizzazione delle strutture che sarebbero andate a fondersi: non è possibile che nello stesso Corpo di Polizia Locale alcuni operatori siano armati ed altri no; alcuni abbiano un orario di servizio ed altri uno diverso; agli operatori si applichino istituti contrattuali diversi; chi rivestiva un certo ruolo – Comandante, Vice, Responsabile di Struttura – si trovi in subordine a personale con un grado inferiore o con minore esperienza».

«Il vero, grande problema dei Corpi di Polizia Locale negli ultimi anni - ha continuato Abbate - è stato l'inesistente turn over e il progressivo, inevitabile innalzamento dell'età media dei suoi operatori. Le Polizie Locali non hanno potuto contare su nuove risorse e su nuove assunzioni. Rivisitando la Legge Regionale 9 (che regolamenta le funzioni della Polizia Locale), sono stati anzi ridotti gli standard qualitativi e quantitativi fissati nel 2009. La soluzione è stata una scelta di basso profilo. Si è preferito "tagliare", senza soffermarsi sugli effetti».

«Sono state quindi abrogate due previsioni normative – ha infine esplicato il comandante - come il rapporto di almeno un'unità operativa ogni 1.000 abitanti e la copertura delle fasce giornaliere minime di orario da parte della Polizia Locale. In barba alla continuità operativa, all'efficienza e al servizio offerto ai cittadini. E alla sicurezza degli operatori».

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