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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Fucile puntato contro due italiani, l'esercito smentisce: l'ombra dei paramilitari

Il Ministero della difesa sloveno, con una nota ufficiale, smentisce la presenza dell'esercito sloveno nella zona e nell'orario in cui si è verificato l'incidente.

Quel giorno, nel luogo e nell'orario indicato dai testimoni, non era presente nessun membro dell'esercito sloveno. E' questo in sintesi il contenuto della nota ufficiale inviata dal Ministero della difesa al Primorski, dopo essere risalito, grazie alla collaborazione dell'autore dell'articolo, all'ora e il luogo del fatto. "L'incidente si è svolto l'8 maggio vicino a Mihele tra le 10:00 e le 11:00 - si legge nella nota - Secondo le nostre indagini e le informazioni che abbiamo raccolto, possiamo garantire che l'8 maggio 2020 nessun membro dell'esercito sloveno era presente nel luogo in cui si è verificato il presunto incidente".

Il dato è emerso dopo che sono stati esaminati i registri operativi in cui vengono registrate tutte le attività di supporto alla polizia nel controllo dei confini e le opportune verifiche con i dati della Polizia: "nell'area menzionata, l'8 maggio, non sono state svolte attività dell'esercito a supporto della polizia nel monitoraggio dei confini". In seguito, vengono spiegati i principali compiti dell'esercito che, come riportato nella nota, ha solo una funzione di protezione e affiancamento del corpo di Polizia. E' stato inoltre sottolineato che l'esercito non può trattenere nessuno.

A seguito di queste dichiarazioni ufficiali, si apre inevitabilmente l'altra pista: dietro il gesto potrebbero esserci quindi forze paramilitari illegali, che quell'8 maggio avrebbero agito in un gruppetto di due persone, intimando l'alt ai due trentenni italo-sloveni e puntando loro il fucile.

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