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Cronaca

Galvani e Volta: Studenti e Insegnanti insieme per l'Autogestione

No alle forme di protesta illegali come l'occupazione, sì all'autogestione delle lezioni concordata con insegnanti, preside e personale Ata.E' la forma di protesta pacifica contro i tagli imposti dalla riforma Gelmini attuata a Trieste dagli...

No alle forme di protesta illegali come l'occupazione, sì all'autogestione delle lezioni concordata con insegnanti, preside e personale Ata.
E' la forma di protesta pacifica contro i tagli imposti dalla riforma Gelmini attuata a Trieste dagli studenti dell'Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato Luigi Galvani, che auspicano l'adozione della contestazione anche in altre parti d'Italia. "L'autogestione concordata con tutti quanti fanno parte del sistema scolastico è il modo migliore per far capire che si tratta di una protesta seria contro i tagli e non un modo per non andare in classe - spiega Marco Ursich, studente di quinta del Galvani - facciamo ogni mattina l'appello e all'uscita un controappello per evitare che qualcuno se ne vada".
Il registro parla chiaro: il primo giorno di autogestione i ragazzi presenti erano 211 su 253 con assenze inferiori alla media.
Con questi numeri, pero', inferiori al tetto di 300 studenti, secondo le nuove norme il Galvani rischia la chiusura.
I ragazzi hanno inviato una lettera a Regione e Provincia di Trieste per chiedere che l'istituto rimanga aperto e, anzi, non vengano ridotte le attivita' didattiche.
L'autogestione si è estesa all'Istituto tecnico Volta.
Gli studenti sono intervenuti anche sulle misure paventate dal ministro dell'Interno Maroni dopo gli incidenti di Roma: "Per colpa di pochi esagitati non possono pagare tutti, i violenti che hanno partecipato ai cortei di Roma non sono indignati ma gruppi di rivoltosi", sostengono alcuni rappresentanti degli studenti. "Non è possibile che per manifestare il proprio dissenso si debba ricorrere ad una fideiussione".

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