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Cronaca

Gambero Rosso su Trieste: «Cucina cosmopolita ed eleganti caffè, tra jota, prosciutto in crosta e Sacher Torte»

Non solo cultura, architettura e storia: il capoluogo giuliano riceve note di merito sulle riviste e siti specializzati anche per la sua cucina. Livia Montagnoli: «Originale commistione di spinte mitteleuropee e vocazione marinara, tra zuppe popolari, goulash, prosciutto in crosta, sardoni e dolci di ascendenza slava»

Trieste città della Barcolana. Trieste città del caffè. Trieste città dei teatri. Trieste città della Cultura. Le prima due sono alcune insegne che i visitatori trovano sotto i cartelli di benvenuto all'ingresso in città, gli altri due sono nostre proposte, d'altronde per un lungo periodo si è parlato del fatto che in città ci sono troppi teatri, perchè a questo punto non vantarsene? Comunque, manca ancora qualcosa, una targa che forse, dopo il pezzo pubblicato da Livia Montagnoli sul sito del Gambero Rosso, il Comune potrebbe pensare di far produrre e installare: Trieste città della cucina cosmopolita.

«La cittadina portuale del Friuli Venezia Giulia è terra di confine che beneficia dell’influenza slava e del suo passato di raffinata capitale mitteleuropea. Divisa tra l’eredità di un passato sontuoso – e culla della letteratura del XX secolo – e l’aspirazione marinara tangibile passeggiando sui moli protesi nel Golfo, Trieste rivendica orgogliosa una tradizione culinaria che è frutto di contaminazioni antiche. Ci sono i classici della cucina asburgica, i dolci slavi e la pasticceria austriaca, le grandi materie prime del Carso e i vini del territorio. Ma anche il pescato fresco che ogni giorno arriva nelle migliori cucine della città. Ecco tutti i consigli del Gambero Rosso per orientarsi tra ristoranti, trattorie, buffet, caffè storici e pasticcerie d’eccellenza». 

Così descrive nel sottotitolo la nostra città Livia Montagnoli che poi appunto scrive una miniguida in cui spiega che a Trieste «si incontrano, sotto lo stesso cielo, il culto serbo-ortodosso e la chiesa elvetica, la religione ebraica e la disciplina luterana. Ne beneficia oltremodo la cucina tradizionale, originale commistione di spinte mitteleuropee e vocazione marinara, tra zuppe popolari (come la jota, minestrone di fagioli, patate e crauti), goulash, prosciutto in crosta, sardoni (fritti, impanati o in savor) e dolci di ascendenza slava».

(Clicca qui per la miniguida completa)

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