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Cronaca Via Giulia

Giardini inquinati: dopo piazzale Rosmini, "chiuso" anche il Giardino Pubblico

Terreni inquinati, il Giardino Pubblico è il più inquinato della città: ordinanza di divieto Conferenza stampa shock in Comune con il direttore generale dell'azienda ospedaliera Nicola Delli Quadri, l'assessore regionale Sara Vito, il sindaco Roberto Cosolini, l'assessore comunale Umberto Laureni e il direttore dell'Arpa Luca Marchesi sull'indagine "top soil" (terreni inquinati)

La sintesi dell'indagine “Top-soil” di Trieste, ovvero le analisi sui terreni superficiali di alcune aree verdi cittadine, è  stata presentata oggi (martedì 31 maggio) nel corso di una conferenza stampa alla presenza del sindaco Cosolini, l'assessore Laureni, il direttore dell'Arpa Luca marchesi, il direttore dell'Azienda Sanitaria Nicola Delli Quadri e l'assessore regionale Sara Vito.

INDAGINE - L'esito dell'indagine - richiesta dal Comune di Trieste ed eseguita dall'Arpa in collaborazione con tutti gli organi tecnici preposti - ha riguardato 12 aree verdi. Di queste 7 hanno visto concentrazioni di IPA (idrocarburi policiclici aromatici) superiori ai limiti (giardino pubblico Muzio de Tommasini (Giardino Pubblico) di via Giulia, piazzale Rosmini, scuola dell'infanzia di via Svevo, pineta Miniussi (pineta di Servola), chiesa di via di Servola, via dei Giardini e scuola primaria di via Marco Praga) mentre 5 hanno visto livelli inferiori ai limiti previsti dalla normativa (Basovizza Sincrotrone, via Norma Cossetto, aiuola GVT, giardino Frà Antollovich e piazzale Atleti Azzurri). I dati più alti sono stati rilevati nel giardino pubblico Muzio de Tommasini di via Giulia.

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FONTI D'INQUINAMENTO - I rilevamenti hanno messo in luce la presenza d' inquinamento urbano multifattoriale, legato a 4 fonti: traffico urbano, emissioni da impianti di riscaldamento, attività industriali e attività marittimo-navali.

ORDINANZA - «Non si tratta - è stato evidenziato da Cosolini e Delli Quadri - di un pericolo immediato ma di un rischio potenziale, che sarà affrontato con un piano articolato e preciso. Il problema sarà inizialmente mitigato con un'apposita ordinanza precauzionale che limiterà l'accesso nelle sole aree verdi dei giardini inquinati».

SOLUZIONE E PREVENZIONE- «Di pari passo sarà chiesto uno stanziamento alla Regione per avviare, nei prossimi mesi, i necessari interventi di rimozione e sostituzione della terra inquinata - ha spiegaco Cosolini -. Sul piano del medio-lungo periodo dovranno invece essere adottate tutte le soluzioni necessarie ad evitare il ripetersi di questi fenomeni, che hanno un'origine ultra decennale. Sarà necessario infine prevedere scelte più drastiche e intensificare più attente strategie di lotta all'inquinamento urbano (ad esempio con limitazioni al traffico veicolare privato, il contenimento delle emissioni provocate da industrie, dalle navi e dagli impianti di riscaldamento) per evitare che il fenomeno possa ripetersi negli anni».

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COSOLINI «Ho richiesto io tempo fa le analisi sui suoli, per avere un quadro dell’inquinamento dei terreni a Servola, vista la ultradecennale esposizione all’attività della Ferriera ma, anche, per avere dei parametri di riferimento su due aree verdi del centro città che con la Ferriera non hanno a che vedere: il Giardino Pubblico e Piazzale Rosmini. Rivendico il merito di aver voluto questa indagine. Se per i terreni dei giardini pubblici di Trieste parliamo oggi di inquinamento dipende dal fatto che nessuno se ne è occupato prima - ha precisato il sindaco Cosolini, sottolineando che quest'indagine fin'ora era solo "letteratura" e per la prima volta è stata messa in campo da un'amministrazione -. E rivendico anche la totale trasparenza, che qualcuno magari avrebbe sconsigliato visto il momento, in quanto la trasparenza è, per quel che mi riguarda, un dovere etico verso i cittadini che amministro. Ciò che è emerso è un quadro comune, come ci dicono i referti, a tantissimi centri urbani, e si può così riassumere: non c’è un pericolo incombente per i cittadini ma l’inquinamento di alcuni suoli ci impone, a scopo cautelativo, alcune restrizioni in attesa dei prossimi rilevamenti più approfonditi e del ripristino dei siti. Le aree più inquinate sono quelle più centrali e trafficate. Ciò dimostra che l'inquinamento è dovuto a fattori molteplici, innanzi tutto il traffico veicolare e il riscaldamento. Certo è che la situazione di oggi è il risultato maturato in qualche decennio e in ciò hanno inciso le non scelte o scelte negative nella conduzione della città. In questi anni abbiamo iniziato ad affrontare questi problemi - conclude il sindaco -: approvando un piano del traffico, contenendo il riscaldamento negli edifici pubblici, predisponendo un piano per l’energia sostenibile, ma, anche, gestendo seriamente il problema della Ferriera, che comunque oggi produce meno emissioni di 5 o 10 anni fa». 

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