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Cronaca

Giornata dell'Unità nazionale, Serracchiani: «Inverosimili le teorie del Tlt»

«L'Unità d'Italia è viva perché ha imparato a valorizzare le tante differenze che ne compongono la ricca tessitura culturale, storica, socio-economica e linguistica" ha affermato Serracchiani»

«L'Unita' nazionale rappresenta un grande tesoro conquistato dalla fede e dalla lotta di generazioni di italiani, che spesso diedero la vita per il compimento dell'Italia come Stato indipendente, libero e democratico. Lungi dall'essere un rigido mantello che copre e appiattisce la Penisola, l'Unità d'Italia è viva perché ha imparato a valorizzare le tante differenze che ne compongono la ricca tessitura culturale, storica, socioeconomica e linguistica».

Queste le parole della presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, a margine della cerimonia di Alzabandiera che si è tenuta stamani in piazza dell'Unità d'Italia a Trieste, in occasione della Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera, istituita da una legge dello Stato nel 2012 per celebrare la proclamazione dell'Unità d'Italia, avvenuta a Torino il 17 marzo del 1861.

La norma persegue l'obiettivo di ricordare e promuovere, anche in ambito didattico nelle scuole, i valori di cittadinanza che sono alla base di una positiva convivenza civile, e di riaffermare e consolidare l'identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica. «Il Friuli Venezia Giulia può confermare orgogliosamente i valori dell'Unità nazionale - ha detto la presidente della Regione - e tiene in grande onore i simboli che solennemente la suggellano: l'Inno e la Bandiera tricolore. Il nostro vessillo è sempre alzato sui monumenti che qui ricordano il contributo di sangue offerto alla Patria e alla Libertà, anche oltre la fine del Secondo Conflitto Mondiale. E la Specialità regionale è il peculiare valore aggiunto di responsabilità con cui la Regione rafforza il senso d'appartenenza».



Oltre alla presidente Serracchiani e al prefetto e commissario di Governo Annapaola Porzio, hanno partecipato anche il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, il sindaco di Muggia Nerio Nesladek e la presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat. Presente anche una folta rappresentanza di giovani, capitanati dai ragazzi della Scuola elementare Sacro Cuore San Giusto di Trieste con cui la presidente si è intrattenuta fra le bandiere tricolori.

«Il fatto che ci siano tanti bambini - ha commentato la presidente Serracchiani - ritengo sia particolarmente significativo, perché rappresentano il nostro futuro e il fatto che conoscano la Costituzione, l'Inno nazionale e la Bandiera e che sappiano quanto sia importante tenere unito questo paese, credo sia la lezione più bella».

«Ultima a ricongiungersi alla Madrepatria nel 1954, anche Trieste - ha affermato ancora la presidente Serracchiani - alza oggi il Tricolore e le note dell'Inno nazionale, proprio nella cornice della sua piazza dedicata all'Unità d'Italia, a ricordare la lunga attesa e l'abbraccio della folla ai fanti e ai marinai della nostra giovane Repubblica. Del calore di quell'abbraccio popolare tengano memoria tutti, cominciando da chi oggi lavora a dimostrare che l'amor patrio dei triestini di allora è ricambiato. Questi valori e questi sentimenti sono la migliore risposta a chi avanza inverosimili teorie sullo status territoriale di Trieste». 

La cerimonia si è svolta davanti ad un picchetto d'onore interforze comandato dall'Esercito e composto dai militari del Terzo Genio Guastatori di Udine accompagnati dal coro dell'associazione Carabinieri di Trieste.

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