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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Giovani e lavoro: un progetto europeo da un milione di euro per rendere Trieste "città smart"

Una proposta avanzata dal Comune e dall’assessorato al turismo. Bucci: «Creeremo un gruppo di lavoro ampio e giovane per progettare una città ad alta tecnologia nel rispetto dell'ambiente»

Si è tenuto questa mattina il primo incontro operativo per un progetto europeo dedicato ai giovani e improntato all’innovazione tecnologica urbana, che si ispirerà al concetto di “città smart”.  Si tratta di una proposta avanzata dal Comune di Trieste, in particolare dall’assessorato al turismo, e per la sua realizzazione sarà stanziato un fondo europeo da un milione di euro. «L’idea di Smart City – spiega l’assessore comunale Maurizio Bucci – è un principio culturale dove la città si modernizza, sia dal punto di vista telematico che dei servizi al cittadino e del recupero energetico, per essere al passo coi tempi e rispettare l’ambiente».

Il progetto sarà una costola del programma Horizon, al quale Trieste parteciperà insieme a una serie di città da Portogallo, Scozia, Grecia e Lituania. «Attraverso questi fondi europei – continua Bucci - creeremo un gruppo di lavoro ampio e giovane (selezionato dall’università o dall’area di ricerca) nell’obbiettivo di progettare qualcosa di altamente inpovativo e fuori dagli schemi per la nostra città. La base fisica potrebbe essere in corso Cavour dove ora c’è la sede di Tcd - Trieste Città Digitale, e che, sempre attraverso un progetto europeo, diventerà un contenitore per imprese Startup. Siamo già in fase avanzata e presto inizieranno i lavori di restauro e si creerà un centro di incubatori di imprese hi-tech».

«In questo progetto dedicato alla città smart– precisa l’assessore – bisognerà tenere conto di più settori: mobilità, sistema di parcheggio, la valutazione di tutte le tecnologie della gestione pubblica, dall’illuminazione ai rifiuti all’ammodernamento delle strutture pubbliche, individuando un’area che andrà dalle rive al porto vecchio. Nel concreto, le città smart prevedono l’ampliamento delle zone pedonali, lo sviluppo trasporto elettrico, pubblico e privato, e delle energie rinnovabili. Questo significa creare nuove tecnologie per produrre energia elettrica, ad esempio con il mare e il moto ondoso per alimentare un’area specifica».

«Anche lo sblocco di fondi sarà “smart”, e quindi online – esplica Bucci -. L’ottica è quella di utilizzare le tecnologie per servire il territorio. In parte lo stiamo già facendo, sia per quanto riguarda i servizi pubblici (di recente con le iscrizioni agli asili), ma questo si estenderà anche al turismo. Ci sarà una specifica app che illustrerà tutti i servizi a disposizione e le informazioni sui percorsi pedonali attraverso dispositivi Ibicom. In pratica, quando il turista si avvicinerà a dei punti specifici, come una chiesa o un palazzo, tutte le informazioni su di esso saranno rese disponibili sul suo smartphone. In particolare, ci saranno 5 percorsi ad anello con dei colori differenziati, che segneranno degli specifici itinerari (chiese, musei, monumenti eccetera)».

«Questi sono singoli esempi – conclude – ma quello che ora manca è una visione integrata e strategica che contraddistingue già molte città europee (ad esempio Barcellona) e di cui si occuperanno i giovani che andremo a selezionare, e che saranno remunerati per Questo. I fondi verranno sbloccati in ottobre e quindi il progetto partirà agli inizi del 2019, in tempo per essere presentato a Esof 2020».

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